Rogo in appartamento, grave il professore universitario Luca Michelini

Il professore Luca Michelini versa in gravi condizioni al Niguarda dopo il rogo nel suo appartamento. L'uomo, docente presso l'Università di Pisa, avrebbe cercato di fermare le fiamme, partite per cause non accidentali.

Rogo in appartamento, grave il professore universitario Luca Michelini

Versa in gravi condizioni il professore universitario Luca Michelini, rimasto ustionato in seguito ad un incendio che ha coinvolto il suo appartamento. È avvenuto a Como durante il pranzo del giorno di Pasqua, per il quale la famiglia del docente era riunita per mangiare insieme, quando le fiamme partite dalla cucina sono presto divampate anche nelle altre stanze della casa, situata in via Torno.

Michelini, docente di storia del pensiero economico presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, ha cercato di spegnere le fiamme nell’attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco, finendo in gravi condizioni. L’uomo è stato ricoverato in elisoccorso presso il reparto grandi ustionati dell’ospedale Niguarda di Milano, in Rianimazione, con ustioni nel cinquanta per cento del corpo.

La prognosi è riservata in quanto il quadro clinico del professore 58enne è ancora molto critico, ma il bollettino medico di martedì ha parlato di un miglioramento nelle sue condizioni. Sebbene le ustioni siano gravi ed estese, hanno infatti coinvolto principalmente le gambe e la parte bassa del suo corpo.

È stata ricoverata in ospedale presso il Sant’Anna di Como anche la figlia di 22 anni, che ha riportato ustioni alle mani. Nello stesso ospedale sono state anche brevemente ricoverate la moglie del docente e un’altra figlia, alla quale è stato diagnosticato un principio di intossicazione, ma sono state entrambe dimesse dopo un breve periodo.

Pare che le fiamme siano partite per cause non accidentali, anche se al momento è ancora in corso la ricostruzione di quanto sia accaduto. Pare che il primo innesco sia partito dalla cucina, ma i pompieri ne avrebbero identificati due ulteriori. È stata esclusa l’origine elettrica o un corto circuito, mentre l’ipotesi predominante è che sia stato versato del materiale infiammabile in tre diversi punti dell’abitazione, dichiarata inagibile, che sarebbe stato poi fatto innescare.

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