Rogo di Prato: condannati gli imprenditori cinesi, 8 anni per Lin You Lan

ll verdetto è stato emesso nel processo con rito abbreviato per la proprietaria di Teresa Moda, la sorella e il marito di quest'ultima. Nel rogo, avvenuto il 1 dicembre 2013, morirono imprigionati 7 operai

Rogo di Prato: condannati gli imprenditori cinesi, 8 anni per Lin You Lan

Il verdetto per il rogo nel laboratorio di Prato avvenuto il 1 dicembre del 2013 è arrivato ieri: tre condanne sono state emesse per le due sorelle imprenditrici e per il marito di una delle due, con una pena di otto anni e otto mesi per Lin You Lan, titolare del laboratorio Teresa Moda, ritenuta colpevole del rogo in cui sono morte sette persone. Le vittime erano operaie di origine cinese, alcune tra le quali clandestine mentre altre erano messe in regola. Le operaie trovarono la morte mentre si trovavano nella stanza dove lavoravano e dormivano, intrappolate senza via d’uscita.

La condanna più pesante è toccata a Lin You Lan, titolare dell’azienda, mentre 6 anni e 10 mesi sono stati inflitti alla sorella You Li e 6 anni e 6 mesi a Hu Xiaoping, marito di ques’ultima. La sentenza è stata ritenuta ingiusta dal legale Gabriele Zanobini che ha avuto il compito di difendere gli imputati, e ha aggiunto che la condanna si accanisce sui singoli e non sul sistema che vige a Prato riguardo alle aziende che vi lavorano.

Le due sorelle e il marito sono state accusate di omicidio colposo plurimo aggravato, omissione dolosa di cautele antinfortunistiche, e anche favoreggiamento della permanenza  degli operai al fine di sfruttamento. Infine gli imputati sono state anche accusati di incendio colposo aggravato. Inizialmente la pena chiesta dal pm Lorenzo Gestri era stata più alta, 10 anni e 8 mesi per Lin Youlan, 8 anni per la sorella e per il marito.

Il processo iniziato lo scorso 24 ottobre si è chiuso ieri con la sentenza emanata dal gup Silvia Isidori, ma ancora continua quello sui proprietari del capannone dove risiedeva la ditta Teresa Moda, Giacomo e Massimo Pellegrini, anche loro accusati di omicidio plurimo colposo. Secondo l’accusa, infatti, i due proprietari sapevano benissimo in che condizioni versava il capannone ed erano anche al corrente degli abusi edilizi realizzati nel suo interno.

Ancora non è ben chiara la causa da cui ha avuto origine l’incendio, ma si presume che sia stato provocato da un guasto nell’impianto elettrico oppure da  un mozzicone di sigaretta. Una decina di operaie dormiva fra i loculi in cartongesso, all’interno di spazi senza finestre  e con un materasso a terra. Le operaie che dormivano sul soppalco sono morte imprigionate e You Li, il marito, il loro bambino e un operaio si sono salvati perché erano al piano terra.

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