Roberto Scarpinato: scatta l’allarme in tribunale dopo le minacce ricevute

La notte fra il 2 e il 3 settembre qualcuno si è introdotto nell'ufficio del procuratore generale di Palermo, sito al primo piano del palazzo di giustizia e ha lasciato una lettera di minacce indirizzata proprio a Roberto Scarpinato

Roberto Scarpinato: scatta l’allarme in tribunale dopo le minacce ricevute

Un fatto ha provocato inquietudine e mistero all’interno del palazzo di giustizia di Palermo. Infatti, la notte fra il 2 e il 3 settembre, qualcuno si è intrufolato nella stanza del procuratore generale Roberto Scarpinato, che si trova al primo piano dell’edificio, e ha lasciato sulla sua scrivania una chiara lettera di minacce.

Ovviamente la lettera era anonima e consiglia al magistrato di porre fine alle sue indagini, sottolineando le parole “possiamo raggiungerti ovunque”  e nomina anche alcuni dei luoghi che il procuratore generale frequenta più spesso. E’ chiaro che la tensione pervade nell’edificio e per scoprire cosa sia successo è stata avviata un’indagine molto riservata.

Dell’indagine si occupa la procura di Caltanissetta, che ha già provveduto a fare degli accertamenti, che hanno portato anche al controllo delle telecamere a circuito chiuso installate nel palazzo. Anche la Scientifica ha fatto i rilievi necessari per tentare di trovare tracce che rivelino qualche particolare in più.

La lettera inviata a Scarpinato è l’ultima di una serie di avvertimenti eseguiti nei confronti dei magistrati di Palermo: prima a Nino Di Matteo e poi a Teresa Principato, procuratore aggiunto sulle indagini che riguardano Matteo Messina Denaro. Non sono state prese nuove misure di sicurezza per il procuratore generale, ma la vigilanza e la scorta sono state messe in allarme. L’unico neo rimane l’ingresso alla procura generale: infatti, solo l’ingresso principale è custodito, mentre l’altro è del tutto scoperto.

In questo periodo il procuratore generale sta preparando il processo d’appello per il generale Mario Mori e per il colonnello Mauro Obinu, che sono stati assolti in primo grado dall’accusa di essere stati complici della latitanza di Bernardo Provenzano, e adesso sta pure indagando a fondo sui misteri dei servizi segreti deviati.

Il 26 settembre sarà chiesta la riapertura dell’istruttoria dibattimentale. E adesso la domanda sorge spontanea: chi si è introdotto nell’ufficio di Scarpinato voleva solo minacciarlo? Oppure voleva sapere qualcosa sui servizi segreti o sul processo? Staremo a vedere gli sviluppi di queste indagini a cosa porteranno.

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