Una scoperta eccezionale nel Parco archeologico di Ostia Antica: hanno trovato un mikveh, ovvero un antichissimo bagno rituale ebraico. Il ministro Giuli tra gioia e gaudio afferma, un evento rarissimo, più unico che raro, che getta nuova luce sulla presenza e l’importanza della comunità ebraica nell’antica città portuale.
Nell’Ebraismo, il mikveh o anche mikvah è un bagno rituale purificatorio (o abluzione); nella Bibbia ebraica, la parola mikveh vale letteralmente ‘raccolta’ (in genere ‘d’acqua’). Si tratta un piccolo vano semi-ipogeo con sottostante pozzo per l’acqua di falda, destinato alle immersioni rituali di purificazione.
Un mikveh deve essere collegato ad una fonte naturale o pozzo di falda acquifera, e quindi può essere alimentato da fiumi e laghi che hanno sorgenti naturali come alimentazione. Anche una cisterna riempita di acqua piovana è permessa come fornitura d’acqua per il mikveh. Similmente, neve, ghiaccio e grandine sono permessi come fornitura acquifera per il mikveh, a patto che si sciolga in una certa maniera.
Gli archeologi lo hanno riportato alla luce nell’Area A del parco, corrispondente a una zona nevralgica della città antica, in prossimità del fiume Tevere e degli edifici pubblici più importanti. Ciò testimonia l’integrazione della comunità ebraica nell’ambiente cittadino. Poi c’è la struttura semi-ipogea, ovvero un vano rettangolare con abside semicircolare a cui si accedeva tramite una scala di marmo.
Di fatto, si tratta del primo mikveh di epoca romana scoperto al di fuori della Terra d’Israele. “Si tratta di una scoperta assolutamente straordinaria – ha affermato Alessandro D’Alessio, Direttore del Parco archeologico di Ostia Antica – in quanto non erano precedentemente noti mikva’ot di epoca romana fuori dalla Giudea, Galilea e Idumea antiche”.
Il sito sarà visitabile al pubblico in tempo record, ci sarà una vera e propria esplorazione al pubblico di matrice ebraica, il ministero si addurrà la responsabilità di tutte le ricerche possibili sul sito in corso e di trovare ulteriori testimonianze storiche sul popolo ebraico ai tempi di Roma, ad opera del ministro della cultura.