La vita di Gaetana Simoni è diventata un incubo burocratico dal 13 agosto del 2012, giorno del suo decesso, almeno per quello che si legge nei documenti del comune di Comacchio, dove la quasi 43enne emiliana vive, anzi è viva e vegeta.
La scoperta durante una visita dal proprio medico di base, che alla vista della signora Simoni ha pensato in primis di vedere un fantasma, ma poi constatato che aveva di fronte una persona in carne ed ossa ha riferito all’incredula donna: “Mi avevano comunicato la sua morte, lei è stata cancellata, io non posso visitarla e nè darle le medicine”. Dopo la strana rivelazione del medico, la malcapitata si è recata in comune per avere informazioni e li si è scoperta la verità: il 13 agosto 2012 è deceduta la signora Gaetana Simoni, ma nata nel 1925, nulla a che vedere con la protagonista di questa storia, nata invece nel 1972.
Anche se il comune di Comacchio ha provveduto a rettificare l’errore nei propri archivi, la signora Simoni ha continuato ad avere problemi nelle normali pratiche quotidiane che deve affrontare portando in borsa un certificato che attesti la sua esistenza e il certificato di morte della sua omonima, deceduta tre anni fa.
E se per i medicinali ha risolto facendoli prescrivere al marito, è invece ancora tutto da verificare se i contributi previdenziali versati in questi tre anni sono andati a buon fine o si sono persi nel paradosso burocratico di cui la signora Simoni è vittima. Infatti alla scadenza del codice fiscale, la signora non ha potuto ottenere il rinnovo, proprio perchè cancellata dall’anagrafe del comune di Comacchio.
Per fortuna i funzionari dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna, hanno appurato il palese errore e con un comunicato stampa hanno informato di aver inserito la contribuente nell’anagrafe tributaria e che “la signora, già contattata dall’Agenzia delle Entrate, riceverà a casa la tessera sanitaria. Saranno successivamente verificate, insieme con il comune di Comacchio e gli altri enti coinvolti, le cause del disguido”.
La signora Simoni attente che tutto ritorni alla normalità e che lei possa di nuovo ritornare “pienamente in vita”.