Ristoratore si suicida nel fiorentino: l’incertezza sul futuro dopo il coronavirus

Un ristoratore di Firenze ha deciso di togliersi la vita. La preoccupazione lo ha spinto all'estremo gesto, preoccupato perché aveva sottoscritto un leasing d'azienda. L'incertezza sul futuro e il suo locale vuoto non gli hanno dato scampo.

Ristoratore si suicida nel fiorentino: l’incertezza sul futuro dopo il coronavirus

Un ristoratore fiorentino di 44 anni si è tolto la vita in un caldo e assolato pomeriggio d’Agosto. Complici le preoccupazioni a livello economico dell’uomo. Aveva sottoscritto un leasing d’azienda e, preoccupato per il futuro, su come pagare il mutuo, dopo il lockdown non ha visto vie di uscita ed il suo locale come la sua Piazza Santa Croce perennemente vuota non gli hanno lasciato scampo.

Lascia la moglie e due figli nello sconforto totale. Un suo collega di un negozio vicino lo descrive come una persona solare, piena di vita, ambizioso e amante dello sport, ma che negli ultimi tempi gli sembrava molto preoccupato per la ripresa. Affermava che la ripresa ci sarebbe stata nel 2023, che il coronavirus aveva messo in ginocchio tutta la città, si sentiva abbandonato dalle istituzioni e che lo Stato non avrebbe potuto far nulla per aiutarlo.

Il fratello sapeva che non aveva debiti ma il lockdown e l’incertezza del futuro lo avevano seriamente provato e non capisce come sia potuta avvenire una simile tragedia. Ha atteso che tutti i dipendenti uscissero dal locale per togliersi la vita nel retrobottega. Non ha lasciato nessun biglietto, solo incertezze sul futuro, ansie e preoccupazioni che lo attanagliavano e non gli hanno lasciato scampo.

Oltre ai cittadini seriamente provati dal fatto, che lo descrivono come l’anima spensierata del commercio fiorentino, facente parte di loro e che come un fulmine a ciel sereno ha colpito la quiete della città, anche il sindaco Dario Nardella, insieme all’assessore allo sviluppo economico Federico Gianassi, ha fatto visita al fratello del ristoratore.

Giovanni, un “collega addolorato”, descrive un “mondo abituato a vivere di contatti umani, di rapporti solidali, di inventiva“, aggiungendo: “Tutti noi soffriamo questo momento drammatico, con gli investimenti di una vita che sembrano sul punto di ridursi in cenere. Tutti cerchiamo di resistere, questo ragazzo purtroppo ha visto forse una montagna invalicabile“.

Continua a leggere su Fidelity News