Risarcimento di 60mila euro a un jihadista morto in Siria

Il jihadista Brahim Garouan trascorse 8 mesi e 8 giorni in carcere. Dopo essere stato assolto in Italia morì in Siria durante uno scontro. La giustizia italiana gli riconosce risarcimento di 60mila euro per ingiusta detenzione

Risarcimento di 60mila euro a un jihadista morto in Siria

Il “Quotidiano del Sud” ha pubblicato una vicenda di risarcimento alquanto singolare: ad un giovane magrebino che era stato detenuto in Italia prima di morire durante i combattimenti contro l’esercito di Assad in Siria è stato assegnato un risarcimento di 60mila euro, somma che oramai va alla famiglia visto che lui non c’è più. La storia riguarda Brahim Garouan, all’estero considerato un pericoloso  jihadista mentre in Italia è stato completamente assolto e gli 8 mesi e 8 giorni di carcere che il giovane ha trascorso in una cella sono stati risarciti perché la sua detenzione è stata ritenuta ingiusta.

La vicenda risale a tre anni fa quando Brahim Garouan e il padre Mohammed, che vivevano allora a Sellia Marina, in provincia di Catanzaro, furono tratti in arresto perchè ritenuti addestratori di terroristi. Insieme a loro fu arrestato anche il giovane Younes Dahhaki. Durante una perquisizione era anche stato rinvenuto materiale idoneo a impartire lezioni di terrorismo, tra cui un video che mostrava immagini evidenti su come diventare un provocatore di stragi e su come costruire una cintura esplosiva mettendo all’interno del materiale adatto.

I due finirono in carcere ma le accuse mosse contro di loro non portarono altri elementi validi a trattenerli, tanto che la Cassazione ritenne che non fossero valide per imputare la condanna di terrorismo. La sentenza della Suprema Corte assolse i due con la nota: “il terrorismo virtuale, fatto di manuali e corsi di formazione, non è reato“. 

A questo punto i due furono rimessi in libertà e tornarono in Marocco, dove in seguito il ragazzo trovò la morte durante uno scontro in Siria sempre riguardo ad atti di terrorismo che si svolsero ad aprile. Il giovane in patria era davvero un  jihadista ma il tribunale italiano lo ha completamente assolto dall’accusa e come se non bastasse adesso gli ha anche assegnato un risarcimento, ben 60mila euro a Brahim Garouan e 62mila euro a Younes Dahhaki. La detenzione dei sospetti terroristi è stata considerata ingiusta per la giustizia italiana e quindi il risarcimento è dovuto. Una sentenza che lascia sbigottiti e senza parole, soprattutto se si considera il fatto che realmente il giovane era un terrorista nel suo paese ma lo sarebbe diventato anche nel nostro.

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