Risarcimento di 500mila euro per “preservativo difettoso”

Una donna di Pescara di 40 anni ha ottenuto un risarcimento di 500mila euro per avere utilizzato un preservativo difettoso che l'ha lasciata incinta di tre gemelli. La donna, disoccupata, aveva altri tre figli

Risarcimento di 500mila euro per “preservativo difettoso”

La storia di questa donna di Pescara è davvero molto singolare: la donna, 40 anni, disoccupata e con il marito anche lui senza lavoro, ha avuto tre gemelli nonostante facessero uso di preservativi. La donna che aveva già tre figli, e non voleva caricarsi altre gravidanze per l’impossibilità di mantenerli, credeva che l’utilizzo del preservativo le potesse dare la sicurezza di non mettere al mondo altri pargoli, cosa che invece si è rivelata vana perché il preservativo era difettoso e la donna è rimasta suo malgrado incinta.

La coppia ha così intentato causa all’azienda produttrice, ribadendo che la colpa della gravidanza è solamente del preservativo difettoso e che la coppia lo aveva utilizzato proprio per mettersi al sicuro. La donna, malgrado  le grosse difficoltà economiche e per motivi religiosi ha continuato la gravidanza, anche perché la signora è assolutamente contraria all’aborto e non voleva andare contro i suoi principi.

La sorpresa è stata grande perché sono nati ben tre gemelli e quindi la coppia ha dovuto far fronte a tutto quello che richiedono tre nuovi pargoli in casa. Dopo la nascita dei piccoli la donna ha continuato la sua battaglia legale chiedendo un risarcimento alla ditta dei preservativi perché la sua vita era stata completamente stravolta dall’arrivo dei bimbi. Per fortuna le cose sono andate bene e la donna ha ottenuto il risarcimento: ben mezzo milione di euro che la sosterrà per portare avanti la famiglia e il futuro dei bambini.

La storia è stata pubblicata dal sito “il Centro”, che ha anche riferito che la casa produttrice dei preservativi è una famosa azienda spagnola e ha inoltre specificato che la causa è stata vinta perchè è stato analizzato il profillatico tramite una perizia eseguita da esperti dell’azienda ed è stato riconosciuto che era veramente difettoso. La perizia è stata risolutiva perché l’azienda ha dovuto per forza constatare che il difetto era del preservativo e la donna si era affidata a quell’oggetto ritenuto sicuro per evitare le gravidanze.

Inizialmente la cifra richiesta dal legale era stata di un milione di euro, ma poi le due parti hanno raggiunto un accordo e la somma è stata fissata per 500mila euro

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