Quante volte i nostri genitori, esasperati dal nostro lassismo e dal nostro amore per il ‘dolce far niente’, ci hanno dati dei ‘fannulloni’? A chi scrive, ben più di una volta! E sicuramente si tratta di una situazione che sarà capitata a moltissimi di noi: una cosa normale, in sostanza. Non la deve aver pensata così un giudice di Rimini, che ha condannato il malcapitato padre a un anno e 4 mesi di reclusione, oltre a pagare una multa di 5.000 euro al figlio.
L’uomo, un pescatore 55enne, non riusciva più a sopportare quello che era ‘costretto’ a vedere tutti i giorni: un figlio schiavo dei videogiochi, apatico, che per questa sua passione era stato bocciato per ben tre volte. Una situazione che per ogni genitore risulterebbe esasperante, fino ad arrivare alle parole col figlio, affibbiandogli un epiteto che, probabilmente, avrebbe voluto scuoterlo: ‘fannullone’.
Il ragazzino, come se fosse nella ragione, trascina il padre in tribunale e, incredibilmente, vince la causa: maltrattamenti psicologici su minorenne, questa l’accusa mossa dal figlio verso il proprio padre, che ha dovuto subire questa clamorosa condanna da parte del Tribunale di Rimini, che ha considerato punibili i comportamenti dell’uomo, secondo l’articolo 572 del codice penale. A nulla sono valse le spiegazioni del padre, che considerava quei rimproveri come un normale comportamento da parte di un genitore: niente, per il giudice quelle parole sono state eccessive, e ora il 55enne dovrà subire questa pesante condanna.
A fargli causa, peraltro, non è stato solo il figlio, ma anche le due figlie più piccole e l’ormai ex moglie, appunto per maltrattamenti in famiglia. Oltre ai 5.000 euro da versare al figlio, inoltre, il pescatore dovrà dare 500 euro proprio all’ex moglie, per averle spaccato le finestre della casa con delle pietre, pensando che in quel momento con lei ci fosse il suo nuovo compagno. Non un uomo fortunato, certo, ma non si può dire che non se le vada a cercare.