Un gioiello incastonato tra le montagne, capace di offrire panorami mozzafiato e un rifugio di pace sia d’estate che d’inverno. Questo era l’hotel Rigopiano, nato negli anni ’60 come un semplice alberghetto di montagna e trasformato nel 2007 in un lussuoso resort con spa, amato da vip e clienti affezionati. Un luogo che per molti rappresentava il sogno della famiglia Del Rosso, il progetto di vita di Roberto Del Rosso, che aveva saputo farne un simbolo di eccellenza abruzzese.
Tra i tanti legati a Rigopiano, il cantante Gianluca Ginoble, membro del trio Il Volo, racconta il suo rapporto speciale con Roberto Del Rosso: «Era un uomo profondamente legato alla sua terra, ambizioso e pieno di idee. Mi parlava spesso dei suoi progetti per valorizzare l’Abruzzo. Ho sfiorato la disgrazia per caso: nel 2017 avevo prenotato un soggiorno, ma a causa dell’allerta meteo mio padre mi convinse a rimandare. Quelle immagini della valanga mi hanno sconvolto: quel luogo di pace si è trasformato in un simbolo di precarietà.
Preferisco ricordarlo com’era: uno dei posti più belli d’Abruzzo». Il resort era una meta ambita anche da personaggi internazionali, come George Clooney, che vi soggiornò nel 2009 durante le riprese del film The American. Ma Rigopiano era anche un rifugio per molti italiani, come Barbara D’Urso, che vi trascorreva il tempo lontano dai riflettori. «Era il mio nido, il mio rifugio. Conoscevo lo staff, persone straordinarie. Ho pregato per loro e per i soccorritori durante quei terribili giorni», scrisse commossa la conduttrice in un post, ricordando i cani del resort, spesso protagonisti delle sue foto in montagna.
Anche Massimo Oddo, ex calciatore e allenatore, conserva ricordi legati a Rigopiano. «Era un luogo unico, moderno e immerso nella natura. Lo frequentavo sia per lavoro, con il Pescara Calcio, sia per passeggiare tra quei boschi che amavo prima ancora che sorgesse l’hotel. Quando ho saputo della disgrazia , ho scritto subito a Roberto, ma non ho mai ricevuto risposta. Era un amico e un perfezionista, dedico ancora a lui quei ricordi di pace e serenità». Tra i clienti abituali c’era anche il tenore Piero Mazzocchetti, che ricorda Rigopiano come un posto magico. «Roberto era un maniaco della perfezione, curava ogni dettaglio, e lo staff era eccezionale.
Sembrava un resort del nord Italia, nonostante fosse in una zona della vestina. La disgrazia è stata un colpo al cuore: a distanza di anni, non possiamo che sperare che la giustizia faccia il suo corso per le vittime e le loro famiglie». L’hotel Rigopiano, con la sua storia e i suoi volti, rimane un luogo simbolico dell’Abruzzo: un luogo di bellezza straordinaria, trasformato in teatro di una disgrazia che ha segnato per sempre il cuore di una comunità e di un’intera nazione.