Riciclaggio di denaro sporco: intercettato il giudice di Forum, Francesco Foti

Nei guai il noto giudice di Forum, Francesco Foti. È stato intercettato dalla guardia di finanza. Durante le sue conversazioni, parla di riciclaggio e "lavaggio" di denaro. Forse aveva contatti anche con Giovanni Brusca.

Riciclaggio di denaro sporco: intercettato il giudice di Forum, Francesco Foti

La procura di Catania ha intercettato Francesco Foti, volto noto della TV italiana grazie alla sua costante partecipazione come giudice al programma televisivo “Forum” in onda tutti i giorni sulle frequenze delle reti Mediaset di Canale 5 (la mattina) e di Rete 4 (il pomeriggio).

Lo si sentirebbe parlare con l’avvocato Mariolini Leonardo, arrestato con le accuse di riciclaggio e bancarotta. I due discutono di “soldi da lavare” e “falsi finanziamenti“.

Da giudice a giudicato

A pubblicare (in esclusiva) le intercettazioni che riguardano il giudice, è stato il noto giornalista Antonio Condorelli, sul sito internet livesicilia.it. Secondo la ricostruzione fatta dagli stessi inquirenti, Leonardi si reca in un ristorante nel centro di Roma e, proprio lì, incontra Francesco Foti. La guardia di finanza seguiva l’avvocato già da tempo, ed essendo appostata nei pressi del luogo dell’incontro, i due vengono intercettati ed ascoltati.

Secondo il GIP, il giudice di Forum chiede chiarimenti in merito alla costituzione, fuori dall’Italia, di una società. Non è dato sapere il nome e di che tipo di società si tratti. “La cosa importante è quella di far sparire quanto prima i soldi non appena questi vengono sbloccati“, sostiene Foti secondo quanto si può ascoltare dalle intercettazioni.

Durante l’incontro, hanno parlato anche di pentiti, e sarebbe stato fatto anche il nome di un certo Brusca: il dialogo non è chiaro ma quasi sicuramente, sempre secondo gli inquirenti, si potrebbe trattare del noto boss mafioso Giovanni Brusca che, tutt’oggi, è considerato tra i maggiori responsabili e artefici della strage di Capaci, l’attentato esplosivo di matrice mafiosa avvenuto il 23 Maggio del 1992 alle ore 17.56.

In quell’occasione, Cosa Nostra fece saltare in aria un intero tratto dell’autostrada A29 e vide la morte del magistrato antimafia Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo (anche lei magistrato), e degli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, e Antonio Montinaro.

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