Riceve 65.000 euro di bolletta della luce, l’azienda: "Nessun errore"

L'assurdo caso a Roma: un fotografo di professione si è trovato una bolletta della luce da oltre 65.000 euro, ma la società gli ha imposto di pagare: "Nessun errore". Il motivo è allucinante.

Riceve 65.000 euro di bolletta della luce, l’azienda: "Nessun errore"

La bolletta della luce è certamente una delle utenze più impegnative da dover sostenere, dal momento che l’elettricità al giorno d’oggi è indispensabile per far funzionare anche gli elettrodomestici più semplici, tant’è che spesso può essere sufficiente un blackout di poche ore per mandare nel panico una famiglia sconvolgendo completamente le sue abitudini quotidiane.

Ma una bolletta della luce da oltre 65.000 euro sembra a tutti gli effetti un’esagerazione ridicola, specialmente se inviata ad un privato e relativa ai consumi casalinghi, non certo a quelli di una fabbrica di proporzioni mastodontiche. Eppure è proprio quello che è capitato a Daniele Cametti Aspri, residente a Casal Palocco (Roma), di professione fotografo.

La vita di Daniele è stata completamente stravolta quando, poco tempo fa, gli è stata recapitata una busta: “Era una posta ordinaria, inviata da Acea (l’azienda comunale che fornisce elettricità a Roma, nda). Ho aperto e ho letto l’importo: un conguaglio di 65.000 euro per dieci anni di mancate letture, relativo alla mia utenza domestica“. Ma quel che risulta davvero assurdo, è che Daniele la bolletta l’ha sempre pagata.

Io pagavo regolarmente la bolletta che mi mandavano, che era tra i 150 ed i 200 euro a bimestre. Loro dall’aprile del 2006 a maggio 2016 non hanno mai effettuato una lettura“. Fino alla mazzata arrivata poco tempo fa: una bolletta da 65.551,80 euro, che ha colpito il fotografo come un fulmine a ciel sereno.

E’ come se avessi aperto un mutuo senza saperlo, mi sono sentito male, ho chiesto aiuto alla mia compagna. Mi sono mancate le forze, ho sentito crollare le gambe” ha spiegato l’uomo, comprensibilmente disperato per la situazione. Ed il fatto che lui soffra di pressione alta di certo non aiuta.

A quel punto Daniele ha chiamato il call center di Acea, e gli operatori gli hanno suggerito di scrivere all’azienda fornitrice per chiedere spiegazioni. La risposta non si è fatta attendere e la proposta avanzata dalla stessa Acea è sembrata una presa in giro di pessimo gusto: l’azienda ha offerto al fotografo la possibilità di pagare “comodamente” l’astronomica bolletta in 60 rate da 1.092 euro al mese.

Mi sono rivolto ad un avvocato, è impossibile che non facciano letture per dieci anni” ha affermato l’uomo, spiegando che il consumo a lui imputato è ancora tutto da verificare. Ma anche qualora venisse accertato, è semplicemente assurdo il fatto che Acea non abbia mai avvisato Daniele del disavanzio per dieci anni, consentendogli di “indebitarsi” a sua insaputa per praticamente un decennio, salvo poi tagliargli brutalmente le gambe con una bolletta ovviamente impossibile da pagare.

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