A distanza di circa tre anni viene riaperto il caso su Francesca Ercolini, la 51enne trovata senza vita in circostanze poco chiare nel 2022, il giorno dopo Natale. La donna, che prestava servizio in Corte d’Appello ad Ancona, era stata ritrovata nella casa in cui viveva con il marito il figlio minorenne con un foulard annodato al collo e attaccato alla scala che porta al piano di sopra dell’abitazione.
Al primo impatto la scena aveva fatto pensare ad una fine vita voluta dalla donna, supposizione confermata da un messaggio che aveva lasciato Francesca, molto simile ad una preghiera. La madre della donna non ha mai creduto a questa versione e dopo tutto questo tempo è riuscita a far riaprire il caso, convincendo la Procura dell’Aquila che dietro il suo decesso c’è ben altro.
A presentare l’esposto è stato Giuseppe Lattanzio, il legale che ha seguito il caso, che ha riportato nei dettagli tutto ciò che pensa la famiglia e i dubbi sul decesso di Francesca. La procura, considerati i nuovi indizi raccolti e le anomalie nelle verifiche effettuati dopo il rinvenimento del corpo, non ha potuto fare altro che assecondare la richiesta.
Con la riesumazione del cadavere, tutto ciò che è stato ipotizzato viene rimesso in discussione e sarà la nuova autopsia a fornire ulteriori elementi, che verranno valutati per trovare la verità sul decesso della donna. Non solo, oggi ci sono anche sei indagati per il decesso di Francesca: il marito, il medico legale che svolse la prima autopsia, l’avvocato Lorenzo Ruggeri e quattro agenti.
Tutti loro sono rivolte accuse come falsa perizia, depistaggio, omissione di atti d’ufficio e violazione del segreto istruttorio. Gli elementi che verranno a galla potrebbero rivelare una verità finora nascosta: pare che Francesca vivesse in un contesto domestico segnato da maltrattamenti, e a confermarlo sono alcune foto consegnate alla polizia dalla madre, in cui la figlia aveva il corpo coperto di lividi.