La Renault4, che fu la “tomba” di Moro, pronta per l’esposizione

La Renault4, che fu la "tomba" di Aldo Moro, ucciso dalle brigate rosse ormai 36 anni fa, è pronta per il restauro e probabilmente verrà esposta al pubblico in "memoria" e in ricordo dello statista italiano

La Renault4, che fu la “tomba” di Moro, pronta per l’esposizione

Per tutto questo tempo, ben 36 anni, la Renault4, che fu la “tomba” di Aldo Moro, statista italiano ucciso nel 78 dalle Brigate Rosse, è rimasta custodita all’interno di un grande garage a disposizione della Polizia e del Ministero degli Interni. Ultimamente, si è deciso per il suo restauro e per la sua esposizione al pubblico.

Erano gli anni di Piombo e il 9 Maggio del 1978 , dopo ben 55 giorni di prigionia, una telefonata fa ritrovare la Renault4 presso via Caetani a Roma, con all’interno il corpo senza vita del leader della Dc, Aldo Moro.

Inizialmente, le ricerche si spostarono sul proprietario dell’auto, un imprenditore della zona, totalmente estraneo ai fatti. Una volta accertato questo, la macchina fu restituita al proprietario ma il figlio dell’imprenditore decise di “donare” la vettura alla Polizia di Stato, affinché diventasse una sorta di “ricordo indelebile” nella memoria degli Italiani.

In tutto questo tempo, la vettura è stata custodita all’interno di un garage della Polizia di Stato e attualmente, si sta procedendo ad una piccola restaurazione, con l’intento di conservarla il più a lungo possibile, senza modificare tutti quegli elementi che il tempo non ha cancellato, come alcune macchie scure, probabilmente di sangue, il foro del proiettile che probabilmente ha ucciso Moro, e soprattutto l’enorme squarcio dietro al bagagliaio che fecero gli artificieri per liberare il corpo senza vita dello stesso Moro.

La vettura ha subito piccoli restauri di carrozzeria e altre piccole manovre per poter essere eventualmente esposta presso un museo. Al momento, la Polizia di Stato ha concesso di girare delle immagini della vettura e della sua situazione attuale, nonché, la possibilità per alcuni giornalisti di poter salire sulla vettura stessa, per poter ripercorrere anche gli “odori” e le sensazioni di allora, che il tempo non ha saputo e non ha potuto cancellare.

Molto probabilmente verrà esposta insieme ad altre vetture recuperate in quegli anni, che sono state teatro e testimoni non consapevoli degli anni più difficili per l’Italia, per la sua politica, per i suoi parlamentari e non solo. Il destino di queste macchine, verrà deciso entro breve.

Continua a leggere su Fidelity News