Razzo spaziale in caduta libera verso la Terra: frammenti potrebbero colpire l’Italia

Lo stadio centrale del razzo cinese Long March 5b si stima precipiterà sul nostro pianeta entro la prossima settimana. Secondo Luciano Anselmo l'impatto potrebbe avvenire tra le latitudini di 41,5 gradi Nord e 41,5 gradi Sud.

Razzo spaziale in caduta libera verso la Terra: frammenti potrebbero colpire l’Italia

Pesa 20 tonnellate ed è in caduta libera verso la Terra: non si tratta fortunatamente di un asteroide, ma bensì di un razzo spaziale cinese, il Long March 5b, che negli scorsi giorni ha portato in orbita il primo modulo della nuova stazione spaziale messa a punto dal “Paese del Dragone”. Si stima che l’oggetto non venga distrutto completamente con l’attrito nell’atmosfera, per cui è possibile che alcuni detriti, pesanti anche diversi chili, possano cadere al suolo.

Al momento non è dato sapere quando i resti del razzo toccheranno il suolo, ma si stima che l’impatto possa avvenire entro la prossima settimana, forse tra il 10 e il 16 maggio, anche se la data potrebbe variare di qualche giorno. Lo stadio del razzo in caduta libera viaggia all’impressionante velocità di 7 chilometri al secondo e impiega quindi 90 minuti per fare un viaggio completo intorno al nostro pianeta.

Secondo il professor Luciano Anselmo, i calcoli effettuati dagli scienziati prevedono che i resti dell’oggetto potrebbero colpire un’ampia fascia compresa tra i gradi di latitudine 41,5 Nord e 41,5 Sud. In questa ampia fascia ricade anche buona parte dell‘Italia centrale e meridionale.

Troppo presto per giungere a conclusioni

Il professor Anselmo ha comunque fatto notare che per adesso è troppo presto giungere a conclusioni. Infatti l’atmosfera che circonda il nostro pianeta è influenzata dall’attività solare. Con il suo viaggio in caduta verso la Terra, poi, l’oggetto potrebbe subire qualche scostamento di migliaia di chilometri, questo dovuto alla grandissima velocità a cui viaggia, che potrebbe subire alcuni minuti di variazione con l’avvicinarsi al suolo.

Per il momento non è quindi il caso di preoccuparsi, anche se gli scienziati continuano a monitorare la caduta dell’oggetto. Solitamente questi detriti spaziali cadono dal cielo in maniera controllata, e spesso cadono lontano da luoghi abitati dagli uomini. Il luogo preferito per far atterrare tali oggetti è l’oceano, lì dove il traffico navale è ridotto al minimo o del tutto assente.

La pioggia di detriti dovuta allo smembramento dell’oggetto nell’atmosfera potrebbe coinvolgere però aree grandi svariate di migliaia o centinaia di chilometri. Tra l’altro non è la prima volta che accade un episodio del genere: era già successo lo scorso anno, sempre con un razzo della medesima classe. In quel caso la notizia ebbe una eco mediatica minima, questo a causa dello scoppio della pandemia di Covid-19. I resti del razzo quella volta caddero per metà nell’Oceano Atlantico e altri su alcuni villaggi della Costa D’Avorio.

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