Arrestato un promotore finanziario che per ben 18 anni aveva truffato decine di risparmiatori spillando illegalmente soldi dai loro libretti a risparmio. A trarre in arresto il professionista è stata la Guardia di Finanza di Ravenna, ma la truffa ha coinvolto anche clienti dell’Emilia Romagna e della Toscana. Il raggiro operato dall’esperto promotore è stato consumato a danno soprattutto di persone anziane, nella maggior parte dei casi soli, che affidavano a lui il denaro per le varie operazioni bancarie da eseguire.
Le tecniche operate dal truffatore per mandare avanti il suo inganno erano diverse: a volte si faceva dare denaro contante, che non arrivava naturalmente ad essere depositato, a volte invece si faceva intestare assegni giustificando che era la prassi regolare per effettuare il versamento, altre volte apriva conti correnti senza il consenso dei proprietari e, ancora, effettuava versamenti e prelievi con carte e bancomat senza alcuna autorizzazione. Una truffa a regola d’arte, considerato che i signori affidavano al broker l’intera somma che possedevano ignari di quello che accadeva.
All’apparenza era tutto regolare, anche perché il signor broker era sempre pronto a esibire qualsiasi documento per verificare i conti, ovviamente con carta intestata alla banca che non era a conoscenza del suo operato, e mostrava ai clienti falsi resoconti e saldi di conti correnti che non erano veritieri. La truffa è andata avanti per 18 anni, senza che nessun cliente avesse mai sospettato di nulla, e che ha portato a un ammanco totale di oltre 3 milioni di euro. Alcuni dei clienti che hanno saputo della truffa hanno scoperto solo adesso degli ammanchi nei loro conti correnti, mentre invece il professionista ha rubato una cifra come 700mila euro solo a una persona, una signora anziana che era sua cliente da molto tempo.
Il promotore, un uomo di 48 anni originario di Faenza, era molto abile a convincere i vecchietti a lasciare il denaro nelle sue mani, e le sue gentilezze si protraevano anche con visite a casa di alcuni di loro, o addirittura alle visite in ospedale, come è accaduto con un signore che era andato a trovare mentre era ricoverato per convincerlo a non disinvestire il suo denaro, visto che il broker aveva già provveduto a farlo sparire.
Adesso il promotore deve rispondere non solo della truiffa ma anche dei danni procurati alla banca, che in queso caso è la parte offesa. Inoltre, ha finito di esercitare la sua professione poiché è già stato radiato dall’albo. Ben gli sta!