Un giovane bracciante di 38 anni ha perso la vita sul posto di lavoro nelle campagne del Ravennate, precisamente nelle località di Solarolo e Castel Bolognese. Secondo le prime ricostruzioni relative all’incidente, verificatosi ieri, l’operaio si trovava in azienda agricola da solo mentre era impegnato a manovrare un muletto di grosse dimensioni.
I familiari sono stati i primi a lanciare l’allarme in quanto l’operaio non rispondeva al telefono. Il mezzo è stato immediatamente sequestrato dalla Procura. Con molta probabilità il giovane operaio è stato schiacciato dalle forche del muletto come dedotto dalle prime indagini svolte dai carabinieri della locale Compagnia, i Vigili del Fuoco e gli ispettori della Medicina del Lavoro dell’Ausl Romagna.
L’operaio viveva nel territorio di Castel Bolognese da molto tempo. Si era trasferito in Italia per trovare fortuna e da meno di un anno anche la sua famiglia lo ha raggiunto. Il triste evento ha scosso l’intera comunità bolognese che si è stretta al dolore della famiglia. Purtroppo aumentano sempre di più i casi di infortunio sul lavoro, tra questi sono anche in crescita le cosiddette “morti bianche” che in termini di percentuali dimostrano come la sicurezza sul posto di lavoro sia un tema che merita molta più attenzione.
Durante il 2024, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) ha registrato 1.090 decessi sul posto di lavoro in Italia con un incremento del 4,7% rispetto al precedente anno. La regione che ha registrato un numero maggiore di decessi è la Lombardia, seguita da Campania, Lazio, Emilia-Romagna e Sicilia.
Le principali cause scatenanti dei decessi sul posto di lavoro sono riconducibili alle folgorazioni, schiacciamenti, cadute accidentali dall’alto che, in moltissimi casi, risulterebbero evitabili attraverso un’adeguata e puntuale formazione rivolta ai lavoratori e seguita dalla dotazione attenta e corretta dei dispositivi di protezione individuali, essenziali per scongiurare ogni pericolo.