Dramma la notte scorsa a Ragusa, dove una bambina di 7 anni è morta improvvisamente, soffocata durante il sonno. La tragedia è avvenuta nella nell’abitazione di famiglia, nella cittadina siciliana, mentre tutti dormivano.
Sono stati gli stessi genitori a fare la terribile scoperta, quando hanno provato a svegliare la bimba accorgendosi che non respirava più. A nulla sono valsi i loro disperati tentativi di rianimare la piccola Francesca e i successivi soccorsi medici da parte dei sanitari del 118 allertati dagli stessi parenti.
La ricostruzione della tragedia
Sulla base delle prime informazioni, trapelate da ambienti familiari, Francesca sarebbe rimasta soffocata nel sonno a causa di una improvvisa occlusione alle vie respiratorie seguita a un malore ed è stata dichiarata morta sul posto. L’apnea ostruttiva del sonno consiste in interruzioni nella respirazione durante il sonno dovute all’ostruzione, totale o parziale, delle vie aeree superiori.
È nota anche come OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), ovvero “sindrome delle apnee ostruttive nel sonno”. Nei bambini spesso la causa più comune del respingimento è l’allargamento delle adenoidi e delle tonsille. L’apnea ostruttiva del sonno colpisce molti bambini e si riscontra più comunemente nei bambini di età compresa tra 2 e 6 anni, ma può verificarsi a qualsiasi età.
Dato che non ci sono dubbi sul fatto che si sia trattato di un incidente, non saranno svolti esami post mortem sul corpicino della bimba che è stato lasciato a casa vegliato dai familiari. I parenti infatti hanno già disposto le esequie per i funerali della piccola che si svolgeranno venerdì 5 novembre, nel primo pomeriggio, alle 15:30, nella Chiesa del Preziosissimo Sangue a Ragusa.
La notizia della morte improvvisa della bambina ha sconvolto la comunità locale che si è stretta attorno alla famiglia per questo drammatico lutto. Sui social, appena diffusa la notizia, sono stati tanti gli attestati di vicinanza alla famiglia, distrutta dal dolore. “Senza parole. Riposa in pace piccola Francy”, si legge. E ancora, “Sentite condoglianze”.