Ragazzino pestato a sangue dal branco di bulli: identificati e denunciati 7 minori

I fatti si sono verificati il 4 febbraio scorso a Roma. Secondo i suoi aggressori, il giovane, 15enne, era una "spia dei prof". I ragazzini che lo hanno aggredito non erano persone che la vittima conosceva e pubblicarono il video sui social.

Ragazzino pestato a sangue dal branco di bulli: identificati e denunciati 7 minori

Si è chiusa in queste ore una complessa attività di indagine dei carabinieri della stazione di Roma Cinecittà, che sono riusciti ad identificare 7 minorenni ritenuti responsabili di una aggressione ai danni di un 15enne. I fatti risalgono al 4 febbraio scorso. Il 15enne è uno studente romano che dai suoi aggressori sarebbe stato ritenuto colpevole di essere una “spia dei prof”, in quanto, a loro dire, avrebbe spifferato i nomi di alcuni coetanei che avevano disturbato una lezione scolastica. Il branco passò quindi all’azione, prendeno a calci e pugni il malcapitato e pubblicando il video in Rete. 

I 7 minorenni individuati sono stati denunciati alla Procura dei Minorenni: tra questi figurano anche 3 ragazzine. Tutti i minori hanno un’età compresa tra i 13 e i 15 anni. Durante l’aggressione la vittima ha riportato soltanto forti contusioni e tanto spavento. Il fatto resta di una gravità asssoluta e per questo i militari dell’Arma hanno fatto scattare immediatamente le indagini dopo la denuncia presentata in caserma. Tutti i ragazzini denunciati sono risultati essere incensurati. 

L’aggressione in piazza

Quando il 15enne è stato aggredito si trovava in piazza Don Giovanni Bosco. Gli autori del folle gesto sono stati riconosciuti soprattutto grazie ai filmati finiti in Rete e ad alcune chat che si trovavano sui social network. Grazie all’incrocio delle fotografie e alle testimonianze raccolte anche nei corridoi della scuola, si è risaliti ai responsabili dell’aggressione. 

Per due dei ragazzi fermati, oltre alla denuncia per lesioni personali aggravate in concorso, è scattata anche quella di diffusione di riprese e registrazioni fraudolente. Le indagini su questo delicato caso comunque proseguono, questo al fine di circostanziare meglio i fatti e capire perché i sette hanno deciso di agire in questa maniera. 

Per motivi di privacy, ma anche perché essendo minorenni, i nomi dei giovani denunciati non sono stati resi noti. Ogni anno sono molti i ragazzi che vengono pestati da branchi di teppisti senza alcun motivi. Gli inquirenti sono sempre molto attenti a contrastare il fenomeno del bullissimo e tutelare i più vulnerabili.

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