Ragazza perse la vita mentre consegnava le pizze: l’auto del ristorante aveva gli pneumatici troppo vecchi

Il 30 gennaio 2022, Elena Russo, una studentessa universitaria di vent'anni, perse la vita in un sinistro stradale a San Bartolomeo di Reggio Emilia mentre lavorava come consegna pizza.

Ragazza perse la vita mentre consegnava le pizze: l’auto del ristorante aveva gli pneumatici troppo vecchi

La comunità di San Bartolomeo rimane sconvolta dalla tragica scomparsa di Elena Russo, la giovane studentessa di giurisprudenza di soli vent’anni, deceduta il 30 gennaio 2022 in un grave sinistro stradale mentre consegnava pizze per la pizzeria locale.

Elena, che combinava il lavoro serale e nei fine settimana con gli studi all’Università di Modena per sostenere le proprie spese universitarie, perse la vita quando la sua Fiat Punto si ribaltò più volte, terminando la sua corsa contro un palo. In una drammatica coincidenza, furono i suoi stessi colleghi volontari della Croce Rossa a riconoscere il corpo senza vita tra le lamiere.

La notizia aveva lasciato un vuoto incommensurabile nella comunità locale e soprattutto nella vita della famiglia Russo, con la madre di Elena che ha espresso la propria perdita, definendo la figlia come il suo “orgoglio” e facendo un appello alla prudenza sulla strada.

Il caso ha preso una nuova piega quando è stato rivelato che gli pneumatici del veicolo erano gravemente usurati, alcuni dei quali vecchi quanto la vettura stessa, e quindi non conformi alle norme di sicurezza vigenti. La scoperta ha portato a un supplemento di indagini dopo una richiesta di archiviazione inizialmente respinta. Mattia Strangi, ingegnere e consulente nominato dal tribunale, ha evidenziato la pericolosità delle gomme nell’influenzare il controllo del veicolo.

Di conseguenza, il giudice per le indagini preliminari Andrea Rat ha intimato alla procura di Reggio Emilia di procedere con l’imputazione coatta nei confronti dei due rappresentanti legali della pizzeria. Stefano Finocchiaro, il pubblico ministero, è stato incaricato di riformulare l’accusa di reato colposo entro dieci giorni.

Il fulcro del processo si preannuncia intenso: la difesa sostiene che Elena viaggiava a una velocità di circa 130 chilometri all’ora in un tratto con limite di 50 km/h, ipotizzando che questa imprudenza potrebbe essere stata la causa determinante del sinistro. Al contrario, il perito dei genitori insiste che la giovane non avrebbe potuto superare i 50 km/h data la visibilità e le condizioni della strada quella fatidica sera.

Continua a leggere su Fidelity News