Ragazza morta dopo aborto, parla la mamma: "Diceva: Ho tutta la vita per fare figli"

La giovane ragazza di appena 20 anni di Mugnano, in provincia di Napoli, si è spenta dopo un semplice intervento di interruzione di gravidanza. La famiglia ed il medico ancora sotto shock

Ragazza morta dopo aborto, parla la mamma: "Diceva: Ho tutta la vita per fare figli"

A volte il destino è beffardo, come ha sperimentato sulla propria pelle Fulvio De Simone, Dirigente dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Cardarelli di Napoli.

Infatti, era stato lui stesso ad aiutare la madre di Gabriella Cipolletta, morta a soli 20 anni, a farla nascere e nelle sue mani si è spenta, durante un intervento di interruzione di gravidanza. Una morte che si va ad aggiungere alle altre recenti vittime che, invece, sono morte proprio mentre cercavano di dare alla luce il loro bebè.

Gabriella aveva deciso di abortire non per capriccio, ma perchè aveva scoperto che a causa di una cura molto aggressiva che aveva seguito, c’era il 50% di possibilità che il bambino potesse venire alla luce con delle gravi malformazioni, che lo mavrebbero segnato per il resto della vita qualora fosse riuscito a sopravvivere al parto. Aveva superato la scioccante notizia dicendo a se stessa ed alla madre, Emilia Cipolletta :”Ho tutta la vita per fare figli.”

Ancora non si è a conoscenza di quale grave complicazione sia sopraggiunta durante l’intervento, tanto grave da spezzare la vita della giovane Gabriella, per questo motivo è stata disposta l’autopsia del corpo che, darà certamente risposte a tutte le domande ancora rimaste insolute.

Ad ogni modo le procedure adottate dall’equipe di medici sembrano essere state tutte corrette ed il direttore di presidio dell’ospedale, Franco Paradiso, ha dichiarato all’ANSA che durante l’intervento è sopraggiunto uno shock ipovolemico che, probabilmente, l’ha portata alla morte.

Subito dopo la notizia della morte della povera ragazza, tra i parenti presenti all’ospedale è nata una forte lite, tanto che sono dovuti intervenire le forze dell’ordine per calmare gli animi. Di sicuro, oltre all’indagine interna ospedaliera per essere certi che non si sia trattato di errore umano, anche la magistratura andrà avanti con le indagini.

In una realtà già di per se dura come quella dell’hinterland napoletano, perdere una ragazza, una figlia a soli 20 anni per un banale intervento, è davvero un trauma, sia per la famiglia che per l’intera comunità.

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