Carla Ilenia e Giulia Pia, la giovane mamma e la neonata vittime di questa disumana aggressione, sono ancora vive.
Giulia Pia pesa due chili e la sua salute è ottima, i medici l’hanno messa in T.I.N. (Terapia Intensiva Neonatale) solo per precauzione. Carla Ilenia è in condizioni gravissime ed è un miracolo che non abbia perso la vita.
Gli artefici di questo miracolo sono le persone che l’hanno soccorsa: in primis, un vicino di casa che, vedendola avvolta dalle fiamme, è accorso in suo aiuto, placando il fuoco e chiamando i soccorsi.
Da questo punto della storia, le vite di mamma e figlia sono state nelle mani di una lunga lista di medici, infermieri e personale sanitario: gli operatori del 118 intervenuti sul luogo dell’accaduto l’hanno portata tempestivamente all’ospedale di Pozzuoli. Qui, al pronto soccorso, hanno disposto subito il trasferimento all’ospedale Cardarelli di Napoli, dotato di un reparto per le grandi ustioni.
Quando Carla Ilenia arriva al Cardarelli le sue condizioni sono gravissime: l’alcol non le è stato gettato addosso da lontano ma versato sulla testa e le fiamme hanno coinvolto tutta la parte superiore del suo corpo, ustionandola gravemente.
Il racconto dei medici è drammatico; il ginecologo, il dottor Giovanni Vescovo, racconta: “Ero in pronto soccorso. Bisognava mettere in salvo la bimba, ho visto i colleghi sudare freddo. L’edema ostacolava l’inserimento del tubo endotracheale e io ero pronto a far nascere la bimba con un taglio post mortem. Poi, l’équipe guidata dagli anestesisti Vito Bossone e Luigi Mendetta è riuscita a fare il miracolo”.
Per fortuna gli anestesisti-rianimatori sono riusciti ad intubare Carla prima che l’edema le ostruisse completamente le vie respiratorie, strappandola alla morte. A questo punto c’è stata la corsa in sala operatoria, dove tutto era già pronto per praticare quel taglio cesario d’ urgenza che ha fatto nascere Giulia Pia. L’operazione è durata appena un quarto d’ora ed il dottor Vescovo l’ha definita “il cesareo più rapido della mia vita!”.
Dopo il parto, la neomamma è stata trasferita al Centro Grandi Ustionati del Cardarelli diretto dal dottor Roberto D’Alessio. Come ha detto il dottor Antonio Iolli, uno dei medici che si sta occupando di Carla, la donna si trova in “prognosi riservata quod vitam” ovvero ancora in pericolo di vita. Le ustioni sono gravi, estese e profonde, e c’è il pericolo che siano arrivate agli organi interni, compromettendoli.