Racconta la sua gravidanza al tempo del Covid: "Ho vissuto le ecografie da sola"

Si tratta di Elena Matteucci, che a 37 anni il 12 gennaio scorso è diventata mamma. A un mese dal parto la clinica dove avrebbe dovuto partire è diventata ospedale Covid, si è poi rivolta alla clinica dove è nata lei e il compagno ha assisto al travaglio.

Racconta la sua gravidanza al tempo del Covid: "Ho vissuto le ecografie da sola"

Quella di Elena Matteucci, una donna italiana di 37 anni, è una storia che ci fa capire quanto possa essere difficile mettere al mondo un figlio al tempo della pandemia. Ma la signora non si è persa d’animo e ha cercato di trovare la soluzione più adatta a lei. Il suo compagno, Federico Guberti, di 43 anni, le è stato vicino in tutto questo tempo ma spesso non ha potuto assistere alle ecografie che mostravano i progressi della gravidanza e le condizioni del feto. Alla testata giornalistica Leggo la donna ha dichiarato di aver vissuto questi momenti da sola. I giornalisti le hanno chiesto se prima di partorire fosse preoccupata per la pandemia in coso.

“Penso che la vita non possa essere messa in stand-by quando si tratta di scelte importanti come avere un figlio. Sono eventi che non si verificano in tempi precisi, ma quando ci sono le coordinate giuste” – queste sono le parole che la Matteucci ha rilasciato ai cronisti. Nonostante alcune difficoltà a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, la coppia è riuscita ad affrontare il periodo in maniera serena, anche se non era possibile recarsi in due alle visite mediche. 

La 37enne: “La clinica dove avrei dovuto partire diventata centro Covid”

Per Elena la difficoltà più grande è stata quando la clinica dove avrebbe dovuto partorire è diventata centro Covid. In quei giorni mancava un mese al parto e la donna stava seguendo un corso preparto online: l’avviso è arrivato tramite mail. “Una cosa del genere mette in allarme” – così ha detto la signora, non nascondendo la sua preoccupazione per quanto successo.

Nonostanrte la donna avesse comunque del tempo per organizzarsi, a molte altre mamme mancava una settimana al parto, e questo cambio di programma ha stravolto le loro sicurezze. A quel punto Elena si è rivolta alla clinica dove era nata, che si trova in provincia di Roma. Nonostante fosse più lontana da casa, al suo compagno è stato consentito assistere al travaglio e di andarla a trovare nei giorni successivi, fino alle sue dimissioni. 

“Sentivo che sarebbe andato tutto bene. È fondamentale rimanere sereni, specie in un momento come questo in cui le cose cambiano rapidamente” – così ha dichairato Elena Matteucci a Leggo.it. I nonni hanno potuto vedere il bambino dopo una settimana: per le visiste dei parenti la modalità è stata quella del distanzimento sociale: pochi alla volta e con molta calma. 

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