Non ce l’ha fatta la donna di 62 anni che, nella giornata di venerdì, è stata punta da decine di vespe mentre si trovava nel suo orto. Lugina Bruno si è spenta dopo due giorni di agonia, e la famiglia ne ha autorizzato l’espianto degli organi per la donazione.
La 62enne, che viveva insieme all’anziana madre Antonietta, della quale si occupava da tempo, nella borgata Carle nella frazione di Pradeboni, si era recata il 26 agosto nel proprio orto per raccogliere le verdure. Erano quasi le 16:00, quando ha inavvertitamente pestato un vespaio celato nella terra, ed uno sciame di insetti infastiditi l’ha avvolta.
La donna è stata punta decine di volte alle gambe e alle braccia, andando in choc anafilattico. Luigina ha fatto in tempo a spiegare quanto successo al vicino di casa, prima di perdere i sensi. L’uomo ha contattato la figlia ed il genero della donna, lei infermiera ed entrambi volontari del Soccorso Alpino.
La coppia ha raggiunto la 62enne, prestando i primi soccorsi grazie anche ad un defribillatore, in attesa dell’arrivo dell’elisoccorso con medico a bordo. Luigina è stata rianimata e trasportata presso l’ospedale Santa Croce, dove nonostante gli sforzi dell’equipe medica, non ha mai ripreso conoscenza. La morte cerebrale è stata dichiarata domenica 27 agosto alle 11:45, a circa 36 ore dall’incidente. Lugina lascia, oltre alla madre, la figlia ed il genero, anche la nipotina Sofia, ed i fratelli Angela ed Ezio.
Lunedì è avvenuto l’espianto degli organi per la donazione, per volere della famiglia. “Mamma è stata buona fino all’ultimo, ora darà una speranza di vita ad altre persone“, hanno commentato la figlia Laura ed il genero Pino Giostra, avvocato e consigliere nazionale del pronto soccorso alpino, ringraziando i colleghi e il team medico che ha tentato tutto per salvare la donna. I funerali si svolgeranno martedì 30 agosto alle 14:30 presso la chiesa parrocchiale di Pradeboni.