Il 7 febbraio 2025, un episodio di vandalismo ha scosso la Basilica di San Pietro, uno dei luoghi più sacri e venerati al mondo. Un uomo di nazionalità rumena, durante l’orario di apertura al pubblico, ha compiuto un gesto sconvolgente.
Salendo sull’altare centrale della Confessione, ha distrutto sei candelabri storici risalenti al XIX secolo, causando danni significativi. Il valore complessivo delle opere danneggiate ammonta a circa 30.000 euro. L’uomo, fermato prontamente dalla Gendarmeria Vaticana, è stato poi identificato e consegnato alle autorità italiane. L’episodio ha avuto luogo in pieno giorno, quando la basilica era affollata da numerosi pellegrini.
La scena è stata ripresa da alcuni di loro, che hanno documentato la violenza del gesto. Il rumeno, affetto da gravi disabilità psichiche, ha scatenato il suo impeto distruttivo contro i preziosi candelabri, con il preciso scopo di danneggiarli. La Sala Stampa Vaticana ha confermato che l’uomo è stato immediatamente fermato e che, dopo il suo arresto, è stato trasportato in Italia per essere interrogato dalle forze dell’ordine.
Secondo Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa Vaticana, l’autore del gesto non è una persona con un’intenzione criminale deliberata, ma piuttosto qualcuno che soffre di gravi problematiche psichiche. La Gendarmeria Vaticana ha svolto un ruolo fondamentale nell’intervenire tempestivamente e nel limitare i danni.
Purtroppo, questo episodio non è il primo di vandalismo che colpisce la Basilica di San Pietro e il Vaticano. Già nel 2019, un uomo di 50 anni, proveniente da Santa Marinella, aveva compiuto un gesto simile, lanciando a terra un candelabro sotto il baldacchino. Questo tipo di atti sono stati ripetuti nel corso degli anni, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza e sulla tutela del patrimonio artistico e religioso del Vaticano. Un caso storico che è ancora ben impresso nella memoria collettiva è l’attacco alla celebre Pietà di Michelangelo.
Nel 1972, un geologo australiano di origini ungheresi, László Tóth, sferrò colpi con un martello sul capolavoro, danneggiando gravemente la statua. I restauratori impiegarono nove mesi per recuperare il monumento, un lavoro delicato che ha richiesto l’uso di pezzi originali e la creazione di una miscela speciale di colla e marmo. Negli anni, il Vaticano ha dovuto fare fronte a diversi episodi di vandalismo da parte di turisti, come nel caso del 2022, quando un turista americano di origini egiziane ha danneggiato due busti antichi nei Musei Vaticani. L’uomo, furioso per essere stato impedito di parlare con il Papa, ha scaraventato a terra le sculture, provocando danni irreparabili. Anche in questo caso, la Gendarmeria Vaticana ha fermato il vandalo e lo ha interrogato, cercando di chiarire le motivazioni dietro il suo gesto.