Proteste degli studenti per la morte di un 16enne durante uno stage

La morte dell'ennesimo giovane, mentre stava tornando da uno stage per il progetto scuola lavoro, scatena le proteste degli studenti che decidono di ribellarsi e scendere in piazza.

Proteste degli studenti per la morte di un 16enne durante uno stage

Le morti sul lavoro colpiscono sempre molto e lasciano inebetiti e scioccati. Quando si tratta di morti che coinvolgono giovani ragazzi che alternano scuola e lavoro, lo sconcerto aumenta ancora di più. Gli studenti non ci stanno e dopo l’ennesima morte di un 16enne a causa di un incidente stradale dal ritorno dello stage, decidono di farsi sentire e manifestano tutta la loro rabbia affinché non accadano più tragedie del genere. 

Giuseppe Lenoci era un giovane 16enne, la cui vita, proprio come quella di Lorenzo Parelli, avvenuta meno di un mese fa, è stata spazzata via in un incidente stradale mentre stava tornando a casa dopo uno stage nei pressi dell’azienda di termoidraulica. Gli studenti di OSA, Opposizione studentesca d’Alternativa, non ci stanno e decidono di scendere in piazza a protestare per un altro giovane morto sul lavoro. 

Gli studenti se la prendono con questo programma scuola lavoro e urlano in questo modo tutta la loro rabbia: “In tutta Italia, blitz di Osa sotto gli Uffici scolastici regionali per richiedere l’abolizione immediata dei Pcto (l’attuale nome dell’alternanza scuola-lavoro, ndr) e le dimissioni di Bianchi. A Roma, Osa è con gli studenti del movimento ‘la Lupa’ al Miur per portare tutta la nostra rabbia sotto i palazzi del governo Draghi”.

L’unica risposta di questi studenti è la lotta, anche dopo quanto successo a Lorenzo Parelli, morto neanche un mese fa, sempre sul lavoro e nell’ambito del progetto scuola lavoro. Le proteste degli studenti saranno il 18 febbraio per “richiedere l’abolizione immediata dell’alternanza scuola lavoro e per chiedere le dimissioni del ministro Bianchi in quanto responsabile della situazione gravissima che stiamo vivendo. Non dimenticheremo e non perdoneremo”.

Sante Pessot, il direttore dell’istituto dove studiava Giuseppe Lenoci, si dice amareggiato da questa terribile perdita. Si tratta di una tragedia che colpisce, non solo la scuola, ma anche tutta la comunità di Fermo. Il direttore dell’istituto afferma che hanno perso un figlio nel modo peggiore possibile. Afferma che queste esperienze preparano i giovani al mondo del lavoro e sono parte di una formazione, non solo professionale, ma anche umana. 

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