Massimo De Angelis, 53 anni, è stato arrestato martedì 16 gennaio con l’accusa di violenza sessuale su minore. L’uomo, che si trova ora nel carcere romano di Regina Coeli, è professore di Italiano e Latino al liceo classico Massimo di Roma, ed è accusato di aver abusato di una sua studentessa. L’uomo ha ammesso di aver avuto diversi rapporti sessuali con l’allieva, di soli 15 anni, ma nell’interrogatorio davanti al gip di Roma ha sostenuto che la ragazza fosse consenziente.
I fatti delittuosi sono avvenuti all’interno del celebre liceo Massimo di Roma, all’Eur, una prestigiosa scuola privata della Capitale. La dirigenza e il personale dell’istituto hanno fornito tutta la collaborazione possibile agli investigatori e alla Procura. I genitori della ragazza abusata si erano rivolti all’attempato professore per migliorare il rendimento scolastico della figlia tramite lezioni private. I rapporti sessuali tra De Angelis e la studentessa minorenne sarebbero avvenuti proprio all’interno della scuola, in un’aula non destinata alla didattica.
Il prof ha dichiarato di essersi innamorato della ragazza, che lo ricambiava, e che mai – in 25 anni di carriera – gli era mai capitato d’intrattenere rapporti extrascolastici con un’alunna.”Chiedo scusa a tutti – ha detto il professore durante l’interrogatorio – a cominciare dai genitori della ragazza. Ho tradito me stesso, gli studenti, i miei colleghi, e l’istituto. Sono talmente triste che ho anche tentato il suicidio“.
Questa è la versione di De Angelis, ma la studentessa quindicenne ha riportato agli inquirenti tutta un’altra storia: la ragazza ha confessato di essere stata palpeggiata dall’uomo, e poi costretta a pratiche di sesso orale contro la sua volontà.
L’indagine su Massimo De Angelis per abuso su minore è partita nel dicembre scorso, quando i genitori della studentessa minorenne si erano preoccupati per alcuni comportamenti sospetti della figlia, ed avevano denunciato De Angelis al commissariato Viminale. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pm Stefano Pizza che hanno incriminato il professore di lettere grazie a un messaggio dal testo inequivocabile: “Ciao amore, che fai di bello?“.