Il maresciallo Riccardo Prisciano dal luglio del 2015 è oggetto di un procedimento disciplinare per islamofobia, xenofobia, omofobia, violazioni dei doveri attinenti al grado ed al giuramento prestato, per aver inficiato l’apoliticità della Forza Armata. In merito alla situazione creatasi il maresciallo ha dichiarato: “Sono stato congedato per aver espresso idee di destra, libero dal servizio e nella normale dialettica democratica, riguardanti l’incostituzionalità dell’islam, la mia contrarietà ai matrimonio omosessuali, all’adozione di bambini da parte di persone dello stesso sesso, alla pratica dell’utero in affitto, all’attuale legge sull’aborto e per aver espresso perplessità sull’operato politico di Boldrini, Alfano, Renzi e Napolitano“. Il 12 ottobre 2017 il Tar del Lazio dovrebbe esprimersi sul congedo.
Il maresciallo sentenzia che tali provvedimenti sono sorti ha causa di alcune sue posizioni: Prisciano partecipò ad un convegno sulla “incostituzionalità dell’Islam” in qualità di scrittore e dichiara di essere in congedo da dieci mesi, di non percepire alcun stipendio: ha una figlia di 6 anni e un altro bimbo che sta per nascere. Riccardo Prisciano è da sempre impegnato culturalmente ed artisticamente, ha pubblicato la raccolta di poesie “Insonnia” ed il poema biblico “L’Arcangelo crociato”,
Prisciano ha affermato che in due anni è stato oggetto di numerose umiliazioni, sanzioni disciplinari, denunce (archiviate), visite psicologiche, trasferimenti ad 800km dalla sua famiglia: alla fine è sopraggiunto il congedo per “non meritevolezza“.
Vi sono stati tre procedimenti disciplinari: 7 giorni di consegna con rigore e il trasferimento d’autorità in Sardegna, un provvedimento sorto dalla pubblicazione del suo libro “Nazislamismo“, una denuncia da parte dei suoi superiori presso la Procura Militare di Roma per insubordinazione con ingiuria e diffamazione militare aggravata, accuse poi archiviate.
Il Consiglio di Stato ha ribaltato le sospensive precedentemente concesse dal Tar. Il saggio “Nazislamismo“, con la prefazione di Magdi Allam, secondo gli ufficiali dell’Arma non è accettabile: anche se si tratta di un saggio giuridico, scaturito dalla tesi di Laurea in Scienze Giuridiche, il maresciallo non può parlare in tali termini dell’Islam.