Primo trapianto di fegato al mondo tra donatore e ricevente positivi al Covid

Per la prima volta in assoluto al mondo è stato trapiantato, con successo, un fegato da donatore Covid positivo ad un ricevente Covid positivo. Il "miracolo" è avvenuto all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

Primo trapianto di fegato al mondo tra donatore e ricevente positivi al Covid

L’equipe del professor Renato Romagnoli, che opera all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, ha effettuato un autentico “miracolo”. Per la prima volta al mondo, è stato eseguito con successo il trapianto di fegato da donatore positivo al Covid al ricevente, anch’esso positivo al Covid; un 63enne calabrese, affetto da cirrosi, complicata da neoplasia epatica, risultato positivo al virus qualche ora prima. 

L’intervento, per la difficoltà di operare con i dispositivi di protezione, è durato 9 ore e per l’occasione la sala operatoria del Centro trapianto fegato è stata convertita in sala Covid. L’organo è stato donato da una donna di 66 anni positiva. A 24 ore di distanza dal’intervento, il paziente è stato risvegliato ed estubato. La ricerca del virus sulle secrezioni bronchiali è risultata ancora positiva nella prima e terza giornata post-operatoria, mentre il tampone nasofaringeo si è negativizzato, a testimoniare lo stato di infezione in via di risoluzione. La funzione respiratoria e gli esami radiologici polmonari sono attualmente nella norma e il paziente verrà a breve trasferito nell’area semintensiva chirurgica del Centro trapianto fegato.

La preparazione al trapianto

Nella notte tra il 10 e l’11 dicembre, l’equipe del Centro Trapianto Fegato, con gli idonei dispositivi di protezione individuale, ha proceduto con il prelievo del fegato della donatrice Covid positiva, nella sala operatoria allestita nell’ospedale di Domodossola. Contemporaneamente, il ricevente è stato sottoposto anche al tampone nasofaringeo per ricerca Sars-CoV-2 e poco prima di entrare in sala operatoria, il referto del tampone ha evidenziato tracce ancora misurabili del virus.

Ma di fronte alla necessità di scegliere se proseguire o meno con il trapianto salva-vita, il bilancio rischi-benefici ha fatto propendere l’equipe per andare avanti con il trapianto. La sala operatoria del Centro Trapianto Fegato è stata rapidamente convertita in sala Covid dal personale infermieristico e gli anestesisti hanno proceduto con la preparazione del paziente. L’intervento, rivelatosi particolarmente faticoso anche per le condizioni cliniche del ricevente, è riuscito con successo. 

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