Primo bambino del nido positivo al Coronavirus nella provincia di Trento, un altro a Crema

A Pergine, un comune nella provincia di Trento, dopo una settimana di apertura dell'asilo nido è scattato l'allarme per un piccolo positivo al Coronavirus.

Primo bambino del nido positivo al Coronavirus nella provincia di Trento, un altro a Crema

In Trentino le scuole sono state riaperte l’8 settembre. Nel comune di Pergine, un paese nella provincia di Trento, è scattato l’allarme covid-19 per un bimbo del nido positivo al virus mortale che sta attenagliando il mondo. Dopo l’allarme è scattato immediatamente l’isolamento per gli altri 6 bambini e per le 2 educatrici e l’esucuzione del relativo tampone orofaringeo.

Il caso di positività si è verificato ad una settimana dalla riapertura dei servizi educativi all’interno di uno dei tre nidi gestiti dalla Cooperativa “Città Futura”. Nel nido in oggetto sono ospitati 66 bambini e la notizia della presenza di un contagio è stata data dal Sindaco del Pergine, Roberto Oss Emer, attraverso la pagina social del comune. Tutti i sei bambini dello “stesso gruppo classe” che sono entrati in contatto con il piccolo sono stati messi in isolamento fiduciario e sottoposti a tampone insieme alle due educatrici.

A Crema si è scatenato un allarme all’interno di una scuola perchè un bambino aveva la febbre, l’istituto ha immediatamente attivato il protocollo anti-Covid imponendo l’isolamento domiciliare al bambino ed a tutti i compagni. I genitori del piccolo, al mattino, hanno provato la temperatura al figlio e verificata la presenza di febbre hanno immediatamente avvisato la dirigenza scolastica.

Il piccolo è stato sottoposto a tampone, sabato scorso, e per fortuna è risultato negativo al Covid-19. L’asl, ottenuto l’esito, ha informato la scuola della negatività del tampone ed i bambini e docenti messi in quarantena preventiva sono stati riammessi nell’istituto, da domani potranno rientrare tutti a scuola.

Il ministro Lucia Azzolini ha dichiarato siamo a conoscenza che il rischio zero non esiste, anche a scuola. Proprio per questo sarà fondamentale il senso di responsabilità di ciascuno nel rispetto delle linee guida e dei protocolli emanati insieme alle competenti autorità sanitarie”. Il ministro ha inoltre dichiarato che tutte le voci sui docenti che vogliono essere dichiarati lavoratori fragili per non rientrare al lavoro e su quelli che rifiutavano di fare il test sierologico sono tutte false notizie volte a denigrare le istituzioni scolastiche e chi ci lavora.

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