Il momento del matrimonio, dell’abito bianco, il sogno di molte ragazze, dovrebbe essere perfetto, ma alcune volte, la vita ci mette lo zampino non riuscendo a portare a termine i propri desideri. È proprio quanto successo a Prato, a una futura sposa, la quale ha dovuto rinviare le nozze prima per il Covid e il lockdown, poi a causa del tumore che le è stato diagnosticato. Purtroppo, su di lei si è abbattuta un’altra sfortuna: dovrà pagare le spese dell’abito, come sentenziato dal giudice.
Compra l’abito delle nozze presso un negozio di una stilista americana, ma la malattia che la colpisce porta a rinviare il tutto. A quel punto, però, il negoziante le chiede il pagamento dell’abito rivolgendosi direttamente al giudice che le impone questo debito, proprio come racconta La Nazione. A causa del tumore al seno, ha dovuto rinviare nuovamente le nozze per doversi curare.
Ordina il suo negozio presso un rivenditore online, ma a marzo 202o l’Italia e il mondo vivono la fase del lockdown, per cui il suo matrimonio subisce un rinvio. Nello stesso periodo scopre di avere un cancro al seno, per cui si sottopone a terapia. La donna non accetta di pagare e si rivolge a un avvocato che afferma “il negozio intanto chiede il saldo di un abito per il quale non ha mai indicato il nome del modello. E per il quale non ha mai preso le misure”.
Nel frattempo, il commerciante del negozio dell’abito da sposa si rivolge al giudice affinché la futura sposa paghi. Purtroppo, il giudice non vuole sentire ragioni e non decide neanche per il pagamento rateizzato e non tiene conto della malattia e del calvario della donna.
La futura sposa ha scelto soltanto il modello, ma senza che nessuno le prendesse le misure e, quindi, ha dovuto pagare la somma di 3000€ per l’abito più tutte le spese legali del caso, anche senza contratto scritto dal momento che “il contratto orale”, in base al parere del giudice ha la stessa efficacia.