Prato, Polizia sgombera un presidio di lavoratori in sciopero della fame: denunciate violenze

Dalla Questura hanno negato categoricamente che gli agenti abbiano usato violenza contro i manifestanti, uno di loro ha dichiarato di essere stato "strangolato" e che "pensava di morire". I fatti avvenuti nella notte tra il 2 e il 3 settembre.

Prato, Polizia sgombera un presidio di lavoratori in sciopero della fame: denunciate violenze

Nella notte tra il 2 e il 3 settembre le forze dell’ordine hanno sgomberato un presidio di lavoratori in sciopero della fame a Prato. Si trattava di dipendenti della ditta Texprint, che insieme ad alcuni sindacalisti del SiCobas si sono recati davanti al comune per denunciare condizioni di lavoro di sfruttamento all’interno della stessa ditta di stamperia tessile a conduzione cinese. Secondo quanto riferisce Fanpage, diciassette lavoratori pachistani e un senegalese sono stati tutti licenziati ad aprile 2021, e l’azienda del Macrolotto 2 non ha fornito nessun tipo di garanzia ai suoi lavoratori, assunti con “falsi contratti di apprendistato”.

Lo sciopero era cominciato l’1 settembre scorso. A partecipare erano otto lavoratori e due sindacalisti. Quando le forze dell’ordine sono arrivate sul posto hanno invitato le persone ad andare via. Uno dei presenti ha denunciato violenze da parte della Polizia. “Mi hanno strangolato per più di dieci secondi, non riuscivo a respirare. A un certo punto sono riuscito a dire al poliziotto che avevo paura di morire. Mi ha risposto che facevo bene” – questa è la denuncia di uno di loro. 

Questura smentisce

Contatta dai colleghi di Fanpage, la Questura ha categoricamente smentito di aver usato violenza contro i manifestanti. Da via Migliore di Cino fanno sapere che l’utilizzo della forza, ovvero spostare una persona di peso, si rende necessaria allorquando viene effettuata una resistenza attiva o passiva, come avvenuto in questo caso. 

Alcuni lavoratori hanno denunciato anche gravi infortuni sul lavoro. Uno di loro, lavorando con un macchinario, ha perso addirittura la falangetta, ma in quell’occasione, invece di chiamare l’ambulanza, uno dei dirigenti dell’azienda lo avrebbe accompagnato in ospedale personalmente al fine di impedire che l’operaio raccontasse esattamente come fossero andati i fatti. 

I lavoratori sono stati anche multati sin dall’inizio degli scioperi per una cifra che in totale arriva a 30.000 euro: i dipendenti chiedono quindi la revoca immediata delle sanzioni. “Negli anni il Comune di Prato si è dotato di strumenti nuovi per combattere quell’odioso nemico comune che è lo sfruttamento lavorativo. Abbiamo creato uno sportello antisfruttamento che si occupa proprio di queste questioni, insieme ad altri progetti come il progetto LAIV, che sostiene i lavoratori più fragili. Dall’inizio delle proteste abbiamo invitato gli operai della Texprint a venire allo sportello comunale, ma solo a giugno hanno iniziato a prendere appuntamenti. Ad oggi nessuno ha annullato l’appuntamento di lunedì 6 settembre, ad esempio” – così commenta l’assessore alla cittadinanza Simone Mangani

 

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