Una brutta vicenda ha coinvolto la Asl Toscana, che si trova a rispondere di una propria dipendente che rubava ai pazienti gravemente malati o morti presso l’Ospedale Santo Stefano di Prato. La donna è una operatrice socio sanitaria di 55 anni, ed è stata scoperta in seguito alla denuncia sporta dalla famiglia di una donna deceduta.
Le indagini sono infatti iniziate quando un uomo ha scoperto diversi piccoli pagamenti fatti con il bancomat della figlia 50enne malata terminale di tumore e deceduta proprio presso il Santo Stefano. Alcuni dei pagamenti erano stati fatti anche nel giorno della morte della figlia, lo scorso 5 giugno, ed il padre ha presentato denuncia ai carabinieri.
Tutti piccoli pagamenti inferiori ai 25 euro per evitare di dover utilizzare il PIN, alcuni dei quali compiuti presso supermercati e farmacie, per un totale di circa 500 euro. I militari hanno quindi acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza dei negozi, scoprendo che la carta era stata utilizzata proprio dalla OSS che lavorava nel reparto dove la paziente era ricoverata.
Tanto è bastato per far scattare la perquisizione dell’armadietto, la casa e la automobile della 50enne, una romena residente a Firenze. Proprio in macchina, nascoste sotto il tappetino dell’auto, i carabinieri hanno trovato non solo il bancomat della 55enne deceduta, ma anche quelli di altri pazienti ricoverati in gravi condizioni, tra cui quello di una collega del nosocomio, una infermiera ricoverata in seguito ad un brutto incidente stradale.
La OSS è stata messa in ferie forzate dalla Asl Toscana, e se la vicenda sarà confermata sarà licenziata.”Rubare a persone che versano in condizioni gravi o in pericolo di vita è vergognoso“, commenta il Tenente colonnello Sergio Turini, aggiungendo che “la donna non era certo in stato di indigenza. E’ una dipendente pubblica, con uno stipendio di 1.400 euro, ha una causa e un’auto nuova”.
“Semplicemente pensava di farla franca con piccoli prelievi nella convinzione che i familiari fossero presi dal dolore per farci caso e denunciare“, denuncia il Comandante dell’Arma di Prato . Le indagini si stanno allargando anche all’ospedale di Siena, dove la donna lavorava in precedenza, per verificare se si siano verificati casi analoghi.