Povertà: abbandonata al San Bortolo di Vicenza

Qualche giorno di vita e già si trova sola a fare i conti con le difficoltà di chi vive nell'estrema povertà. I genitori non possono mantenerla, sono senza lavoro e con altri figli da far crescere.

Povertà: abbandonata al San Bortolo di Vicenza

Ancora non è stata riconosciuta Maria, nome di fantasia per il suo significato “Amata da Dio”, ma tutti attorno a lei sperano che i genitori nei prossimi giorni tornino a riprendersela e ci spererebbero tanto anche loro. Senza lavoro il padre, licenziata, forse proprio a causa della gravidenza la madre, poche settimane fa.

Portata in grembo per nove mesi, cullata nei pensieri: “Sarà maschio? Sarà femmina? Sarà sana? Il nome da dare…” e poi, qualche giorno prima di vederela, di prenderla in braccio, il licenziamento della madre, mentre già era disoccupato il padre, a questo punto, un pochi di conti su quanto costa far crescere un figlio e infine la decisione di non riconoscere la piccola Maria, dandole così un’opportunità di vita migliore, sperando venga accolta in una famiglia con più possibilità economiche.

Sarà la carezza di chi non l’ha generata, pensata, amata, voluta, uguale o almeno simile a quella della vera madre, del vero padre? Non ha forse diritto anche Maria di crescere nella sua famiglia, tra i suoi fratelli, con i suoi genitori? Che per questa copia di genitori la vita sia un dono grande è evidente, la loro famiglia conta già tre figli… e Maria.

Un gesto carico di sofferenza, un gesto che nasconde ancora una speranza: «se il papà e la mamma avessero un lavoro non l’abbandonerebbero. Anzi, correrebbero a riprenderla» (Da una lettera anonima alla redazione TvA Vicenza), nasconde questo gesto, la speranza di un lavoro.

Parlarne diventa dunque un appello a tutti coloro che potrebbero aiutare questa copia, questa famiglia a tornare nei loro passi e a riconoscere la figlia Maria, offrendo un lavoro al padre, alla madre. La bambina, Maria, si trova al nido dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, è in attesa di una decisione tanto importante che deve essere presa entro sabato.

Chiedere un lavoro, non è chiedere la carità. Poter lavorare è questione di dignità. Diamo una famiglia a Maria, la sua famiglia!

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