Potrebbe tornare in libertà il mostro di Foligno, la difesa non garantisce

Il mostro di Foligno Luigi Chiatti, colpevole di aver ucciso due bambini, finirà presto di scontare la pena. Il suo avvocato però dice che dovrà essere valutata la sua pericolosità, e in base alle relazioni del personale carcerario i presupposti non ci sono

Potrebbe tornare in libertà il mostro di Foligno, la difesa non garantisce

Il mostro di Foligno, che era stato condannato a 30 anni di reclusione per aver commesso gli omicidi di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci, due bambini di 4 e 13 anni, finirà di scontare la pena entro l’estate. Luigi Chiatti, questo il suo nome, potrebbe essere presto messo in libertà, ma la notizia non è ancora confermata dal suo legale. A questo proposito Guido Bacino, uno dei suoi legali, dice: “Ciò non avviene in modo automatico. Chiatti è sottoposto alla misura di sicurezza per la valutazione della sua pericolosità che può durare anche tutta la vita”.

Infatti, tutti gli elementi raccolti sulla sua situazione, e che saranno analizzati presto dal magistrato di sorveglianza, dimostrano che la pericolosità di Chiatti persiste, e lo dicono le relazioni del personale del carcere. L’avvocato infatti aggiunge: “E’ già previsto in sentenza che la pericolosità di Chiatti venga rivalutata una volta espiata la pena. Non è cambiato nulla”. Sicuramente dunque il mostro di Foligo sarà ritenuto ancora assai pericoloso e si prevede che l’uomo venga spostato in un ospedale psichiatrico giudiziario. Ma Bacino assicura che anche se questa possibilità dovesse essere annullata ci saranno residenze adatte a ricevere Chiatti.

Impauriti e preoccupati le famiglie delle vittime, che temono una eventuale ritorsione sui loro cari, e l’avvocato Giovanni Picuti, legale delle famiglie Allegretti e Paolucci dichiara: “Nessuno sa cosa accadrà di preciso ma possiamo fin d’ora ipotizzare che la prognosi di pericolosità sociale, se confermata, è ben poca cosa quando il carcere psichiatrico avrà chiuso i battenti. Le famiglie delle vittime così come l’opinione pubblica hanno il diritto di essere messe al corrente del percorso riabilitativo compiuto dal Chiatti in carcere, perché la sua pena si è ulteriormente assottigliata”.

Luigi  Chiatti fu condannato all’ergastolo in primo grado e ritenuto in piene facoltà mentali quando commise gli omicidi. Poi, dopo essergli stata riconosciuta la semiinfermità mentale la pena venne ridotta a 30 anni di reclusione. La Cassazione confermò in maniera definitiva la sentenza. La pena che Chiatti doveva scontare sarebbe terminata nel 2023 ma è stata ulteriormente ridotta perché ad essa sono stati applicati tre anni di indulto e i vari periodi di libertà anticipata.

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