Positivi al Covid chiamati in cassa a Milano: la fake news diventa virale

Non vi è stato nessun positivo chiamato alla cassa dagli addetti di un supermercato negli scorsi giorni nel capoluogo meneghino, la paura dell'untore ha fatto si che la "leggenda metropolitana" si diffondesse. Notizia ripresa anche da alcuni giornali.

Positivi al Covid chiamati in cassa a Milano: la fake news diventa virale

Quella che arriva da Milano è una notizia che ci fa capire come la paura dell’untore sia ormai diffusa in tutto il nostro Paese da quando è scoppiata la pandemia di Covid-19. Il rischi di contagiarsi con il Sars-CoV-2 c’è, questo è chiaro, ma a volte si ha una paura esagerata ed è così che è nata una “leggenda metropolitana“. In questi giorni gira infatti una notizia, poi rivelatasi una bufala, che un medico di base, mentre faceva la spesa, avrebbe notato tra le file del supermercato meneghino un suo paziente positivo al Covid

A questo punto, preoccupato, si è rivolto al direttore dell’esercizio commerciale che dando comunicazione con gli altoparlanti avrebbe chiesto al paziente positivo di presentarsi in cassa o al punto accoglienza. Poco dopo, lo stesso soggetto si sarebbe presentato insieme ad altre persone alle casse. La notizia ha cominciato a circolare così sugli smartphone e tra le chat dei clienti e dei cittadini, destando ovviamente allarme. Ma niente di tutto questo era vero. 

La notizia ripresa da alcuni giornali

Il fattaccio che sarebbe accaduto al supermercato, benché non avesse avuto conferma ufficiale da parte delle autorità preposte alla pubblica sicurezza, è stato ripreso anche da alcuni giornali. Secondo quanto riferisce Milano Today, non è escluso che nelle prossime settimane questa fake news possa diventare ancora più virale, dopo che i carabinieri del Nucleo Nas hanno condotto una campagna in tutta Italia controllando 981 esercizi commerciali

In 173 di essi sono state riscontrate irregolarità. Una percentuale molto alta, vicina al 18%. Come riportato da molti giornali nazionali negli scorsi giorni, tracce di coronavirus sarebbero state riscontrate su carrelli della spesa e Pos. Vari studi scientifici, apparsi anche sulla rivista Nature, hanno rilevato di come sia raro, ma non impossibile, contagiarsi dopo aver toccato superfici di plastica o metallo. 

Infatti il materiale genetico non è sufficiente di per sè a causare l’infezione da Covid-19. Bisogna immettere nell’organismo particelle attive del virus, in grado di replicarsi. Nei supermercati, all’interno del sistema di ventilazione meccanica, è inoltre eliminato totalmente il ricircolo dell’aria.

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