Il caos legato ai portuali di Trieste, che viene considera tra le più importanti in Italia sia per l’autostrada del mare tra la Turchia e l’Europa operata con dieci traghetti della compagnia U.N. Ro-Ro che per quanto riguarda il traffico container, ove è utilizzato dalle maggiori compagnie mondiali, come Maersk, CMA CGM, MSC, Evergreen, ZIM, Safmarine e Cosco, sta creando più di un grattacapo al Governo Draghi.
I portuali di Trieste, come annunciato nei giorni scorsi, sono del tutto contrari all’obbligo del green pass per lavorare e le proteste non si stanno facendo mancare. Stefano Puzzer, il portavoce del coordinamento lavoratori portuali, rivela che sui 950 dipendenti dello scalo il 40% non ha il green pass, e se così fosse sarebbe un numero sufficiente per bloccare il lavoro.
Per di più anche quelli vaccinati o con il tampone, e quindi in possesso del certificato verde, hanno annunciato che dal 15 ottobre non faranno il loro ingresso se non saranno accettati quelli sprovvisti del green pass.
Rifiutati i tamponi gratuiti da parte del Governo
La tensione è così alta a Triesce che l’ultima circolare del Viminale, firmata dal capo di gabinetto Bruno Frattesi, si legge: “Nel corso della riunione in considerazione delle gravi ripercussioni economiche che potrebbero derivare dalla paventata situazione anche a carico delle stesse imprese operanti nel settore, si è raccomandato, di sollecitare le imprese affinché valutino di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass test molecolari o antigenici rapidi gratuiti”.
L’idea, rilanciata direttamente dal Viminale, viene subita respinta dai rappresentati del portuale di Trieste. In un comunicato i 950 lavoratori affermano di non essere per nulla interessati a trovare un accordo, poiché il loro obbiettivo resta quello di rimuovere il green pass.
Nel comunicato si può leggere che: “Noi come portuali ribadiamo con forza e vogliamo che sia chiaro il messaggio che nulla di tutto cio farà sì che noi scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del green pass per lavorare, non solo per i lavoratori del Porto ma per tutte le categorie di lavoratori“ .