Pornografia minorile a Messina, giudice arrestato

Prestava servizio alla Corte d’appello di Reggio Calabria, il giudice arrestato a Messina per pornografia minorile. In passato, per un ritardo nella consegna di documenti, aveva già subito un procedimento del Csm.

Pornografia minorile a Messina, giudice arrestato

Gaetano Maria Amato, un giudiche prestava servizio alla Corte d’appello di Reggio Calabria, è stato arrestato, a Messina, dalla polizia per pornografia minorile.
Nei confronti del giudice, il Gip di Messina, su richiesta di Maurizio De Lucia, procuratore, e dell’aggiunto Giovannella Scaminaci, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. La notizia, confermata all’ANSA da fonti giudiziarie, non dà altri particolari per tutelare le vittime.

Il reato contestato riguarda il 600-Ter del codice penale che recita così: “È punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 24.000 a euro 240.000 chiunque: utilizzando minori di anni diciotto, realizza esibizioni o spettacoli pornografici ovvero produce materiale pornografico…“. L’inchiesta riguarda la vita privata di Amato, e non l’attività svolta come magistrato. Il reato sembra sia stato commesso a Messina.

Gaetano Maria Amato lavora alla sezione penale della Corte d’appello di Reggio Calabria dal primo mese di quest’anno. Prima aveva prestato il suo servizio alla sezione civile. Passati dieci anni, secondo le norme del Consiglio superiore della magistratura, il giudice è stato introdotto al penale dove ha collaborato in Corte d’assise anche nella sezione sulle misure di prevenzione. Alla notizia dell’arresto, alla Corte d’appello reggina nessuno si è pronunciato.

In passato, nel 2009, quando era giudice a Messina, Gaetano Amato, aveva subito un procedimento del Csm per un ritardo nel deposito degli atti. Il Csm allora lo aveva dichiarato colpevole sanzionandolo con un’ammonizione.

Nel giugno del 2016 a Reggio Calabria, quando era ancora al civile, insieme agli altri colleghi giudicanti della Corte, partecipò ad una conferenza stampa, per spiegare e difendere una collega che non aveva osservato i tempi di consegna del materiale riguardante la sentenza del processo `Cosa mia´ e sulle cosche di `ndrangheta di Rosarno’, il ritardo ha portato alla scarcerazione di tre personaggi presunti affiliati alle `ndrine.

Amato ora rischia la sospensione dalla funzione di giudice e dallo stipendio. Probabilmente la sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura lo collocherà fuori dal ruolo organico della magistratura. La sezione disciplinare del Csm vaglierà la richiesta del Pg della Cassazione e del ministro della Giustizia, su come applicare le misure cautelari nei confronti del giudice Amato. Di solito, nei casi di arresto, è obbligatorio e conosciuta l’istanza il Csm agisce rapidamente.

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