Per un padre è sempre molto difficile e doloroso riuscire ad accettare la perdita della propria figlia, soprattutto se avvenuta per colpa di un automobilista in stato di ebbrezza, proprio come è accaduto nell’incidente che ha provocato la morte di due cugine. Il padre di una di loro si ribella e pronuncia parole forti e dure che fanno capire tutto il dolore e la rabbia.
“Se non ottengo giustizia giuro che mi sparo in testa”, sono le parole pronunciate da Alain Fragasso all’emittente Antenna Nord Ovest, il padre di Jessica, una giovane mamma che, insieme alla cugina, Sara Rizzotto, ha perso la vita in un incidente avvenuto domenica 30 gennaio sull’A28 nel Friuli. Le due giovani sono state travolte e uccise da un Suv con alla guida un uomo in stato di ebbrezza e già noto, in passato, per lo stesso reato.
Il responsabile è Dimitre Trajkov, un imprenditore di 61 anni di origine bulgara, ma che da anni vive in Friuli. L’uomo è colpevole di omicidio stradale plurimo, omissione di soccorso e anche fugaa, reati che qualora fosse ritenuto responsabile, gli faranno rischiare il carcere. Raffaele Tito, il procuratore di Pordenone, ha espresso proprio queste parole affermando che l’uomo è già stato sanzionato, in passato, sempre per guida in stato di ebbrezza.
L’uomo si è reso conto di quanto successo e della gravità dell’incidente soltanto in seguito all’intervento dei poliziotti che sono giunti sino a casa sua. Da allora è scosso e scioccato. L’uomo aveva in corpo un tasso alcolemico di tre volte superiore al consentito. Tra l’altro, dall’ospedale di Udine, informano che le due bambine, coinvolte nell’incidente, mostrano segnali di miglioramento e, a breve, potrebbe essere sciolta la prognosi.
Nel frattempo, il padre, accanto alle bambine in ospedale, spera che si faccia giustizia e che non ci siano sconti per il responsabile. Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente, il Suv procedeva a una velocità superiore ai 130 km orari, limite autostradale e sembra che non rispettasse neanche la distanza di sicurezza.
Si sta cercando anche di capire se l’uomo parlasse al telefono al momento dell’incidente e se vi fosse con lui qualcuno quando si è dato alla fuga, considerando che era ferito e sotto shock. Il 3 febbraio si terrà l’udienza per la convalida dell’arresto, mentre il 4 febbraio ci sarà un accertamento del medico legale per verificare il tasso alcolemico dell’uomo e, infine, il giorno 8 del corrente mese l’autopsia sui corpi delle due giovani vittime.