Pordenone, imprenditore perde l’appalto e si suicida

Un imprenditore di Pordenone, Giovanni Scrizzi, 59 anni, si è suicidato dopo aver appreso che era stato escluso dall'appalto per il Caffè Letterario del paese a causa della dimenticanza della fotocopia della carta d'identità

Pordenone, imprenditore perde l’appalto e si suicida

Un suicidio è accaduto a Pordenone: un imprenditore ha presentato una domanda di appalto ma ha dimenticato di inserire la fotocopia della carta d’identità. Per questo motivo l’imprenditore ha perso l’appalto, infatti la sua domanda è stata esclusa. Ma la reazione dell’uomo è stata totalmente negativa, poiché, sconvolto dalla dimenticanza e dalle conseguenze che dunque lo hanno portato a non vincere l’appalto, si è suicidato.

L’imprenditore, Giovanni Scrizzi, aveva 59 anni, ed è stato trovato morto vicino il greto del fiume Meduna, nella località di Cordenons, in provincia di Pordenone. Il corpo dell’uomo è stato trovato dentro la sua auto, ma già da giovedì pomeriggio i familiari avevano allertato le forze dell’ordine poiché l’uomo era scomparso, ed erano infatti state avviate le ricerche per ritrovarlo.

Dalle indagini è emerso che l’uomo, da quando aveva appreso la notizia che era stato escluso dal bando a causa della sua dimenticanza, non riusciva a darsi pace e non sopportava l’idea di rinunciare a qualcosa che gli avrebbe consentito di continuare la sua attività. L’imprenditore infatti gestiva il Caffè Letterario del paese, il Comune aveva indetto il bando per riaffidarne la gestione, che se correttamente presentata, sarebbe indubbiamente toccata a lui. Invece non è andata così: per una banale dimenticanza l’uomo non ha allegato la fotocopia della carta d’identità e automaticamente non ha partecipato alla selezione prevista dall’appalto.

Gli amici avavano intuito il profondo senso di disagio che accompagnava Giovanni, ma non avrebbero mai pensato che sarebbe arrivato al punto di suicidarsi. In pratica, gli uffici comunali non hanno neanche potuto far nulla perché i termini del bando erano già scaduti, purtroppo non hanno potuto fare nulla per impedire che fosse escluso dal bando. L’offerta di Scrizzi quindi non è stata nemmeno presa in considerazione, e l’uomo si era convinto che non sarebbe riuscito a vivere con quel chiodo fisso.

Il Caffè Letterario da anni è un punto fondamentale per l’attività culturale di Pordenone, una sorta di ritrovo ritenuto importante dai cittadini e che Scrizzi considerava anche come punto di riferimento della sua vita. La banale dimenticanza gli ha fatto perdere la fiducia e la speranza nel futuro e non riusciva ad immaginarselo senza la sua attività.

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