Pompei, ritrovato il Thermopolium: era la "tavola calda" dell’antica città, c’è ancora il cibo intatto

La straordinaria scoperta archeologica è avvenuta in queste settimane nel parco dell'antica città campana, distrutta dall'eruzione del 79 d.C. narrata anche da Plinio Il Vecchio. Pandemia permettendo sarà possibile visitarlo già dalla primavera.

Pompei, ritrovato il Thermopolium: era la "tavola calda" dell’antica città, c’è ancora il cibo intatto

Pompei continua a restituire tesori archeologici di straordinaria importanza, e lo fa in un momento molto delicato per il mondo intero, alle prese con la pandemia da Sars-CoV-2. In questi mesi gli archeologi hanno continuato a svolgere alacremente il loro lavoro, continuando gli scavi all’interno del noto parco archeologico. Ed è proprio in queste settimane che è avvenuta una delle scoperte più importanti degli ultimi anni.

Si tratta di un Thermopolium, ovvero una sorta di “tavola calda” dell’epoca classica. Era qui che la gente dell’antica Pompei si recava per prendere un pasto veloce o addirittura per potarlo via in modalità “asporto” o street food. Gli archeologi hanno trovato anche i cibi, rimasti ancora intatti.

La cenere che si è depositata dopo l’eruzione ha difatti conservato anche i cibi che erano posizionati su un bancone ad “elle”. Qui c’è anche del vino “corretto” con le fave e pronto per la mescita. Questa era una bevanda molto apprezzata sia dai Greci che dai Romani e i pompeiani ne andavano davvero ghiotti. Gli esperti hanno dichiarato che quello emerso nel parco archeologico in questi giorni è una vera e propria fotografia della vita giornaliera dell’antica città dell’epoca romana. 

Dario Franceschini: “Grande esempio per la ripresa del Paese”

Sul ritrovamento è intervenuto anche il Ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, il quale ha spiegato che questo è un “grande esempio per la ripresa del Paese”. Il direttore del parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna, è molto soddisfatto del lavoro svolto dagli esperti e si spera che il Thermopolium possa essere già visitato in primavera dalle persone locali e dai turisti, pandemia permettendo. Il ritrovamento si trova nella cosiddetta Regio V dell’area archeologica, lì dove si trova una grande piazza, centro nevralgico della Pompei romana. 

Proprio questo era un punto di passaggio per la gente del posto. Il bancone ritrovato mostra straordinarie pitture parietali, come un maestoso gallo e delle oche. Nella piazza antistante il Thermopolium vi era una grande fontana di marmo. Anche questo edificio racconta in maniera precisa la tragedia che all’epoca vissero gli abitanti, in quanto sono stati ritrovati altri due corpi di persone decedute durante l’eruzione. 

Una di loro era sdraiata su un letto, mentre il secondo soggetto deceduto potrebbe essere un ladro o un fuggiasco affammato, che potrebbe essere entrato nell’attività ristorativa per mangiare qualcosa durante quella situazione di emergenza. Proprio su questi particolari adesso si stanno concentrando le indagini degli studiosi. L’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. è stata documentata in maniera metodica da Plinio Il Vecchio, comandante della flotta di Miseno che perse la vita anche lui in quella tragica circostanza. 

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