In giornata è stato registrato un nuovo crollo negli scavi archeologici di Pompei. Il cedimento è stato notato durante uno dei regolari sopralluoghi che vengono svolti sia da personale di vigilanza che da funzionari addetti. A cedere è stato un muretto in un’area non aperta ai milioni di visitatori che ogni anno visitano l’area. A renderlo noto è stata la soprintendenza speciale per Pompei, Ercolado e Castellammare di Stabia.
Il muretto delimitava due ambienti non coperti della Caupona di Demetrius e Helpis Afra ed è avvenuto nelle domus che sono identificate con i codici 1,2 e 18. La soprintendenza aggiunge che si tratta di un muro in opera incerta di una lunghezza di circa due metri e non affrescato. Pare sia stato restaurato nel dopoguerra a seguito dei gravi danni che subì durante i bombardamenti del 1943 nel luogo. L’edificio si trova in un’area non aperta al pubblico ma per la quale è stata già progettata la messa in sicurezza nell’ambito del Grande Progetto Pompei i cui lavori, che sono già in gara, dovrebbero cominciare a breve.
Dunque, sembra che i crolli nel sito archeologico, per ora, non siano ancora terminati. Già in passato erano avvenuto gravi crolli che avevano smosso l’opinione pubblica. Appena un anno fa, nel marzo 2014, si sono registrati ben tre cedimenti in soli tre giorni. In quell’occasione però ci fu un comunicato del direttore generale del sito archeologico, Luigi Malnati, in cui si attribuiva la causa al maltempo e quindi alle forti piogge che avevano colpito la regione. Ad essere danneggiati furono un arcone, una tomba e il muro di una bottega. Prima caddero delle pietro dal quarto arcone sottostante il tempio di Venere, muratura la quale era già interessata ad alcune lesioni, poi crollò il muretto di una tomba della necropoli di Porta Nocera e infine ci fu il crollo di un muro di una bottega.