Pistoia, chiude il campetto di calcio dell’oratorio. Il parroco: "Basta bestemmie"

Un parroco della provincia di Pistoia, stanco e sofferente per i continui epiteti e parole ingiuriose pronunciate dai giovani, ha deciso di chiudere il campetto. Ecco come si sono svolti i fatti e le motivazioni della scelta.

Pistoia, chiude il campetto di calcio dell’oratorio. Il parroco: "Basta bestemmie"

Gli atteggiamenti, le parolacce, i modi di fare scurrili e volgari possono causare delle reazioni, anche quando si è richiamati più volte, portando a delle conseguenze. È quanto accaduto in provincia di Pistoia, in cui il parroco ha preso una decisione in seguito a vari richiami dei ragazzi che giocavano nel campetto di calcio dell’oratorio. Ecco la sua reazione e come si sono svolti i fatti.

A Quarrata, in provincia di Pistoia, il parroco Don Roberto Razzoli, della chiesa Santi Maria e Clemente di Valenzatico, ha deciso di chiudere per un mese e mezzo, il campetto di calcio dell’oratorio in cui erano soliti giocare i ragazzini tra i 12 e i 15 anni perché stanco di sentire bestemmie, insulti e parole volgari tra di loro.

Il prete ha, più volte, chiesto ai ragazzi di evitare di rivolgersi tra di loro con insulti ed epiteti vergognosi, ma tutti i richiami non sono serviti a nulla. L’atteggiamento volgare, le frasi scurrili pronunciate dai ragazzi, hanno costretto anche nonni e mamme ad allontanarsi con i bambini più piccoli dal giardino di fianco con scivoli e giostre. 

Dal momento che il suo richiamo è stato inascoltato, ha deciso di ricorrere alle maniere forti chiudendo il campetto di calcio dell’oratorio con un lucchetto per un mese e mezzo. All’ingresso, è stato affisso un volantino con il seguente avviso: “Dopo vari richiami fatti ai ragazzi e adolescenti che giocano nel campino parrocchiale ad una attenzione maggiore a non bestemmiare e non parlare con parole volgari, dato che continua questo modo increscioso di parlare mi trovo costretto a chiudere il Campino”. 

I ragazzi avrebbero potuto andare al Campino soltanto con la presenza del genitore in modo che si fosse assunto la responsabilità delle frasi ingiuriose pronunciate dal figlio. Per il parroco, non si tratta di offese alla religione, quanto di una buona educazione e di regole del vivere civico che sono state violate.

Una decisione del genere ha ovviamente destato scalpore e lo stesso parroco ammette di aver agito in questo modo per dare un segnale, in modo che i giovani potessero capire la gravità di quanto successo. Per la gioia dei ragazzi, il campetto aprirà nella giornata di lunedì prossimo. 

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