Come si sa dal primo febbraio è entrato in vigore l’utilizzo del Green Pass Covid anche per altre tipologie di attività, incluse banche, poste, tabacchini e cartolibrerie. Per entrare in questa tipologia di attività c’è bisogno di avere almeno il Green Pass “base”, ovvero quello con tampone negativo. La maggior parte delle persone è d’accordo con le nuove regole introdotte dal Governo, ma c’è chi proprio non ne vuole sapere, e abbandona i negozi quando il certificato verde viene richiesto.
Questa è la situazione riscontrata da una commerciante di Cascina, in provincia di Pisa, anche lei come tanti altri suoi colleghi costretta a chiedere il pass vaccinale dal primo febbraio per la sua attività. Ai media locali la donna, Ylenia Faucci, ha dichiarato che da quando è stato introdotto l’obbligo del pass nella sua attività i clienti sono diminuiti, molti se ne vanno non appena chiede il Green Pass, dicendole che compreranno online lo stesso tipo di merce.
Faucci: “Questa regola è un boomerang”
“Dal 1 febbraio dobbiamo verificare il possesso del Green pass base a tutti coloro che entrano in negozio, ma questa regola è un boomerang per noi imprenditori” – così ha dichiarato l’imprenditrice, la quale ha spiegato che diversi clienti sono anche infastiditi. La donna riferisce loro che i commercianti sono tenuti a rispettare le regole intrdotte dal Governo.
“Non ve lo mostro, i controlli sono a campione” – così avrebbero detto alcuni clienti alla Faucci. Infatti è vero che i controlli per queste attività potrebbero essere a campione, ma c’è da dire che i commercianti possono chiederlo anche ad ogni cliente che entra nell’attività. Insomma, in qualche modo il pass vaccinale deve essere controllato.
“Con grande senso di responsabilità e sacrificio noi imprenditori ci siamo adeguati a ogni regola, ma non possiamo in alcun modo sostituirci agli organi di controllo e adesso rischiamo di assistere a un ulteriore spopolamento, in alcuni casi già in atto, dei nostri negozi e dei nostri locali, ancora a vantaggio della grande distribuzione e delle vendite on-line” – questo il pensiero di Marcello Mosca, presidente di Confcommercio Cascina.