La guardia di finanza continua a smascherare i furbetti dell’IPTV che codificano i segnali dei canali delle pay tv per trasmetterli su internet facendosi pagare abbonamenti molto più economici, usufruendo anche di risoluzione in FullHD e di tutti i contenuti possibili ed inimmaginabili.
L’IPTV di per sé non è illegale: sono software che consentono di vedere via streaming i canali televisivi e sono nati per i canali in chiaro. Tuttavia, diventa illegale nel momento in cui è possibile vedere i canali di Sky, Dazn e Mediaset Premium senza pagare niente, o pagando pochissimo.
Al momento, le forze dell’ordine sono al lavoro per smascherare una delle più grandi reti di IPTV illegale, in Italia, ma anche nel resto d’Europa, come in Olanda, Germania, Bulgaria e Francia. È una missione che vede la collaborazione di diverse figure professionali di forze dell’ordine. Uno dei portali chiusi è proprio Xtream Codes.
IPTV pirata: 25 mila euro di multa per gli utenti
Nel registro degli indagati, al momento sono finite 23 persone, ma è facile risalire anche agli utenti che hanno pagato per usufruire del servizio: non a caso, le carte ed i conti correnti sono tracciabili con nome e cognome dei proprietari. Potrebbero essere indagati anche tutti i 700 mila utenti che hanno preferito pagare le attività illecite anziché le aziende che ne detengono i diritti.
Si parla di multe che partono dai 2.500 e che possono arrivare fino a 25 mila euro. Secondo le statistiche, le IPTV pirata hanno causato una crisi tale da far perdere il posto di lavoro a circa 600 mila dipendenti, un dato non di poco conto. L’operazione chiamata Black IPTV è coordinata dal procuratore di Napoli, Giovanni Melillo.
Chi, invece, diffonde i canali delle pay tv rischia addirittura il carcere per diversi reati penali sommati tra loro. Il decreto di sequestro preventivo è lungo 58 pagine ed è stato redatto dalla guardia di finanza.