Pietro Genovese torna libero, parla la madre di Camilla: "Continuano a scavare in una ferita aperta"

La madre di Camilla Romagnoli ha espresso la sua amarezza per il ritorno in libertà di Pietro Genovese, il ragazzo che a dicembre 2019 ha investito e ucciso la figlia che stava attraversando sulle strisce insieme all'amica Gaia.

Pietro Genovese torna libero, parla la madre di Camilla: "Continuano a scavare in una ferita aperta"

La madre di Camilla Romagnoli, Cristina Maggi, in un’intervista rilasciata a la Repubblica, ha confessato tutta la sua amarezza riguardo al ritorno in libertà di Pietro Genovese, il ragazzo che la notte tra il 21 e il 22 dicembre 2019 travolse e uccise le due 16enni, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli.

Maggi ha dichiarato di sapere che questa cosa sarebbe avvenuta ma che vederla scritta fa male, tanto male, dato che nessuno potrà mai riparare il danno subito e che la loro ferita è sempre aperta, anzi, continuando a scavarci dentro, non si rimarginerà mai.

Le parole della madre di Camilla Romagnoli

Cristina ha detto: “Credo ancora nella giustizia. Io non sono una persona pessimista, qualcosa avverrà e il Tribunale di Sorveglianza spero prenda atto di tante cose, dovrebbe prendere coscienza della gravità dei fatti come ha fatto il giudice di primo grado. Io sono la mamma di una delle due ragazze…non è possibile questa cosa, è duplice omicidio”.

Gaya e Camilla sono morte nel dicembre 2019, dopo essere state investite dall’auto guidata a forte velocità da Pietro Genovese, che procedeva a 90 Km/H, ossia ad una velocità quasi doppia rispetto al limite previsto. Sulla base del test effettuato dalle forze dell’ordine, il ragazzo è risultato positivo all’assunzione di alcol.

Poco prima della tragedia, infatti, era stato a cena di amici e aveva bevuto vino. La patente gli era stata ridata da poco ed essendo neopatentato, non avrebbe nemmeno dovuto bere. Tutti questi elementi hanno, ovviamente, aggravato la sua posizione. La difesa di Genovese aveva sostenuto che le due ragazze avessero attraversato in un punto lontano dalle strisce, mentre il semaforo era rosso.

La tesi della difesa è stata smontata in sede processuale. Gaia e Camilla hanno attraversato dalle strisce. In primo grado era stato condannato con il rito abbreviato a una pena di 8 anni, mentre i giudici di Appello hanno proposto per Genovese l’obbligo di dimora a Roma, con permanenza del domicilio dalle 22 alle 7.

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