Picchia i figli e li chiude nella cuccia del cane per "educarli", ma la compagna filma tutto

Un 49enne è stato allontanato dalla casa familiare, dopo essere stato accusato di vessazioni fisiche e psicologiche sui suoi figli dal 2021. Gli episodi includevano pugni, schiaffi, insulti e punizioni estreme, come il confinamento nella cuccia del cane.

Picchia i figli e li chiude nella cuccia del cane per "educarli", ma la compagna filma tutto

Il caso di un uomo di 49 anni, accusato di vessazioni nei confronti dei suoi figli, ha scosso profondamente la comunità di Assisi e ha portato alla luce una drammatica situazione di reato domestico. L’uomo, ora allontanato dalla casa familiare per ordine del giudice per le indagini preliminari (GIP) di Perugia, è accusato di aver inflitto, sin dal 2021, gravi vessazioni fisiche e psicologiche sui suoi figli. Le accuse includono episodi di pugni, schiaffi, insulti e punizioni estreme, come il confinamento dei bambini nella cuccia del cane o in uno sgabuzzino.

Secondo le indagini condotte dalla polizia di Assisi, l’uomo avrebbe usato metodi brutali e umilianti per “educare” i suoi figli. Tra gli episodi riportati vi sono non solo vessazioni fisiche, come tirate di capelli e orecchie, ma anche gravi intimidazioni. L’uomo avrebbe intimato ai figli di non rivelare nulla alla madre, minacciando di ucciderli o di strappar loro i capelli se avessero disobbedito. 

La moglie dell’uomo, vivendo in un clima molto difficile all’interno della casa, ha preso la decisione di dormire insieme ai figli per proteggerli e, all’inizio di luglio, ha trovato il coraggio di abbandonare la casa insieme a loro. Questo atto di coraggio è stato accompagnato dalla raccolta di prove tangibili delle situazioni subite: la donna, infatti, ha registrato alcuni episodi e ha consegnato il materiale alle autorità competenti.

Le autorità giudiziarie hanno agito con fermezza e celerità. Il GIP di Perugia, valutando la gravità delle accuse e il rischio di recidiva, ha emesso un’ordinanza di allontanamento immediato dell’uomo dalla casa familiare. La decisione del giudice tiene conto non solo della propensione dell’indagato all’uso della forza fisica, ma anche dell’uso di sostanze stupefacenti, che potrebbe aver aggravato la sua pericolosità. 

L’ordinanza prevede che l’uomo non possa fare ritorno nella casa familiare e gli vieta di avvicinarsi a luoghi abitualmente frequentati dalla moglie e dai figli. Inoltre, gli è stato imposto il divieto di qualsiasi forma di comunicazione con loro. Non avendo acconsentito all’applicazione del controllo elettronico, il GIP ha disposto, in alternativa, la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Assisi.

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