Piacenza, metodo Montella: i 40 arresti fotocopia dei carabinieri ignorati dai superiori

La Procura di Piacenza continua ad approfondire le indagini riguardanti i carabinieri della caserma Levante, nella fattispecie quella serie di arresti fotocopia che sono stati effettuati.

Piacenza, metodo Montella: i 40 arresti fotocopia dei carabinieri ignorati dai superiori

Traffici di droga, pestaggi di pusher, abusi di potere, macchine di lusso, questi e altri 45 capi d’accusa pendono sulla testa dell’appuntato Giuseppe Montella, carabiniere originario di Pomigliano d’Arco, definito un: “criminale pericolosissimo che è stato in grado per anni di mascherarsi da servitore dello Stato per perseguire esclusivamente i suoi scopi illeciti“.

Un triste episodio per l’arma dei carabinieri, in particolar modo per la caserma Levante di Piacenza, dove è stato arrestato l’appuntato della stazione, con accuse gravissime. Oltre le varie intercettazioni, è stato anche lo stile di vita, oltremodo smisurato dell’appuntato, a destare il sospetto da parte dei superiori, che qualcosa non quadrava nella stazione. Oggi la Procura indaga anche su quegli arresti fotocopia. Quaranta persone, tutte arrestate con l’accusa di flagranza di reato e con reazione violenta del fermato; inoltre, per puro caso, tutte le persone arrestate erano di origine straniera.

A raccontare questa curiosa vicenda ci pensa Giuliano Foschini su Repubblica, dove scrive che al momento sono i magistrati della Procura di Piacenza ad approfondire questa strana vicenda. I magistrati si interrogano infatti per capire quanti di quegli arresti erano effettivamente reali e giustificati o semplicemente frutto del “metodo Montella“.

Infatti nell’articolo di Foschini si legge: “Ma perché quella sfilza di arresti fotocopia? […] la priorità di una stazione come quella (composta da 9 carabinieri) doveva essere il controllo del territorio, svolto da carabinieri in divisa, e non invece indagini effettuate da uomini borghese“. Una vera e propria anomalia quella della Levante, che ha subito incuriosito la magistratura, che ora vogliono vederci chiaro in questa faccenda.

I fatti risalgono a Marzo, già prima del periodo del lungo lockdown, dove vennero effettuati tutta una serie di arresti con la stessa modalità e con le stesse dinamiche, insomma dei veri e propri arresti-fotocopia. Tra i personaggi sottoposti a ferma, saltano i nomi di Ugochokwo Anyaknu, Peterson Shestani, Mohamed Elsayed, Quichimbo Zhigue, tutti arrestati e torturati.

 

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