Pfizer, pronta la pillola anti-Covid Paxlovid: ad annunciarlo il presidente di Pfizer Albert Bourla

La casa farmaceutica statunitense ha finito le sperimentazioni. Manca solo l'ok della Fda e la pillola anti-Covid Paxlovid verrà messa sul mercato. Ad annunciarlo Albert Bourla, presidente e amministratore delegato di Pfizer.

Pfizer, pronta la pillola anti-Covid Paxlovid: ad annunciarlo il presidente di Pfizer Albert Bourla

Si chiama “Paxlovid” ed è un farmaco antivirale. Parliamo della pillola anti-Covid che, terminata la sperimentazione, è pronta per essere immessa sul mercato. 

La società americana ha concluso la fase sperimentale e ora attende l’approvazione da parte della Autorità federale, la Food and Drug Administration. In parallelo la nuova documentazione sarà presentata anche all’Ema, l’Agenzia europea di controllo.

L’annuncio di Albert Bourla

Albert Bourla, presidente e amministratore delegato di Pfizer, ha annunciato: “Questa notizia fornisce un’ulteriore conferma che il nostro farmaco antivirale, se autorizzato o approvato, potrebbe avere un impatto significativo sulla vita di molti pazienti, poiché i dati supportano ulteriormente l’efficacia di Paxlovid nel ridurre i ricoveri e la morte e mostrano una sostanziale diminuzione della carica virale. E ciò sottolinea il potenziale del farmaco nell’ambito del trattamento salvavita dei pazienti in tutto il mondo”. 

Bourla ha poi aggiunto: “Varianti emergenti, come la Omicron, hanno esacerbato la necessità di opzioni di trattamento accessibili per tutti coloro che contraggono il virus e siamo fiduciosi che questo potenziale trattamento possa risultare uno strumento fondamentale per aiutare a frenare la pandemia”. 

Il funzionamento della pillola anti-Covid 

La pillola anti-Covid Paxlovid va assunta per via orale, nell’ambito di una terapia antivirale sperimentale come inibitore della proteasi del virus Sars-Cov-2. Può essere prescritta al primo segno di infezione o alla prima consapevolezza di esposizione, aiutando potenzialmente i pazienti ad evitare malattie gravi, che possono portare al ricovero in ospedale e alla morte. 

 Il farmaco si basa sul principio attivo Nirmatrelvir, che ha avuto origine nei laboratori Pfizer ed è stato progettato proprio per bloccare l’attività della proteasi Sars-Cov-2-3CL, un enzima di cui il coronavirus ha bisogno per replicarsi. La sua azione serve ad inibire la replicazione virale in una fase nota come “proteolisi”, che si verifica prima della replicazione dell’RNA virale.

 Secondo i dati diffusi da Pfizer, il Paxlovid può ridurre dell’89% il rischio di ricoveri e di morte. Il paziente deve prendere le compresse entro tre giorni dalla comparsa dei primi sintomi. L’efficacia resta comunque sostanzialmente invariata, 88%, se si aspetta fino a cinque giorni. I test, si legge ancora nella nota di Pfizer, sono stati condotti su 2.246 volontari non vaccinati e con un alto rischio di malattie gravi

Tutte queste persone avevano contratto il Covid, con sintomi leggeri o moderati. Circa la metà del campione proveniva dagli Stati Uniti; il resto era distribuito tra Europa, Asia e Africa. Solo lo 0,7 %delle persone che hanno preso il Paxlovid sono finite in ospedale nei 28 giorni successivi. Nessuno è morto. La pillola protegge anche dalla variante Omicron. 

Secondo Massimo Galli, direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, se la pillola anti-Covid sperimentale Pfizer mantiene metà delle promesse che sono previste, ci potrebbe risolvere molti problemi. Il meccanismo con cui questi farmaci agiscono dovrebbe garantirci contro tutte le varianti del virus attualmente note. Non ci sono elementi che facciano pensare che una variante, compresa Omicron, possa rispondere meno di un’altra a questo medicinale.

“La conferma dei buoni risultati” della pillola antivirale Paxlovid di Pfizer “è una buona notizia e questo antivirale ci darà una mano nella gestione del Covid soprattutto per curare i positivi a casa, pazienti che oggi invece vengono in ospedale“,sottolinea Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova.

 

 

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