E’ arrivato l’epilogo di un’incredibile vicenda di “mala scuola” ha già fatto il giro del web: una “fine” (almeno fino a quando non arriveranno i ricorsi) che rischia di essere estremamente favorevole ai carnefici. Non che sia una novità, beninteso. Tutto aveva avuto inizio lo scorso Gennaio, quando aveva iniziato a girare su Facebook l’ennesimo video di criminalità giovanile girato all’interno di una scuola. In quel caso le immagini erano relative al pestaggio, da parte di quattro ragazzi, di una loro compagna disabile, avvenuto all’interno dell’istituto alberghiero Giulio Pastore di Varallo Sesia.
Il filmato integrale, della durata di 24 secondi, mostra la giovane vittima mentre solleva le mani per tentare una disperata difesa dagli schiaffi e dagli sputi; spinta contro la lavagna, come una bestia in trappola circondata dagli sciacalli che hanno fiutato l’odore del sangue. Prima aveva cominciato a girare su Whatsapp, poi era finito sui social networks, e solo dopo una segnalazione ai carabinieri era partita la denuncia. La vicenda, accaduta in provincia di Vercelli, aveva sollevato un vespaio di polemiche per un particolare ben preciso: l’insegnante era in classe al momento del pestaggio.
E, come testimoniato dal video, non ha voluto prendere alcun provvedimento particolare per impedire ai giovani criminali di infierire sulla loro vittima. La giovane disabile aveva provato a rivolgersi alla professoressa, tra le lacrime: “Guardi, mi sputano!”. Ma da Elena Agliotti aveva ricevuto solamente la più totale indifferenza. Per questo alla donna è stata comminata una sospensione di 20 giorni, oltre ad una decurtazione dello stipendio del 50%. Ma a partire dagli esami di maturità, potrà riprendere a fare il proprio mestiere.
Tra i ragazzi responsabili del pestaggio e delle umiliazioni invece, di età compresa tra i 15 ed i 16 anni, due sono stati sospesi fino alla fine dell’anno (con bocciatura automatica), mentre altri due hanno ricevuto una sospensione di due mesi, con la possibilità però di continuare il percorso di studio per non rimanere indietro con il programma. E’ arrivata nel frattempo anche la controversa la dichiarazione dell’avvocato di una ragazza tra i responsabili dell’orribile gesto: “Aspettiamo di capire se la Procura vorrà accertare, come speriamo, le responsabilità degli insegnanti”.
Perché in quel caso, sottolinea il legale Alessandra Guarini: “Potremmo ritenerci parte offesa, e costituirci parte civile”. Non fa una piega, a norma di legge. Ma giustificare la ragazza, responsabile materiale dell’assalto alla compagna disabile con schiaffi e sputi in faccia, asserendo che la colpa dell’accaduto sia dell’insegnante che non ha impedito che ciò avvenisse, potrebbe essere un pessimo esempio; oltre che un precedente pericoloso.